Movida a Messina: ignorano il coronavirus e le elementari norme di sicurezza, in quanti lo rimpiangeranno?

MESSINA. È gradita la mascherina, ma non a Messina. Dei guanti meglio non parlare. Il giro di questa sera nel centro della città è da far cadere le braccia: la maggior parte delle persone è senza mascherina, distanze di inesistenti, assembramenti da movida precoronavirus davanti ai locali della via Garibaldi, di via Cardines e della piazzetta Lepanto, un po' meno a piazza Duomo e nelle vie limitrofe. Iniziamo il nostro giro intorno alle 21 e lo concludiamo dopo mezzanotte. In oltre 3 ore assistiamo impotenti a una fiumana di gente priva del più elementare discernimento che si comporta come se i 32.616 morti, i 59.322 attualmente infetti e il totale di 228.658 malati complessivi in Italia (numero che comprende anche chi è guarito) di COVID-19 non ci fossero mai stati. Come se la cosa non li riguardasse. Magari riguarda qualcun altro, ma non loro. In linea di massima i gestori fanno rispettare le regole dentro i locali, ma in è tutta un'altra storia. Le foto che pubblichiamo non hanno bisogno di altri commenti. Il dato certo, facendo una media statistica rispetto al numero di contagi giornaliero a Messina, che ancora oggi conta 288 malati che hanno contratto il coronavirus, è che tra alcune settimane alcune delle persone che questa sera si sono comportate con leggerezza e senza alcun senso di responsabilità nei confronti della collettività potrebbero rimpiangere di averlo fatto.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.