#Milazzo. Fallimento Aicon, sequestro da 4 milioni
Nei giorni scorsi i finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Milazzo, dopo una complessa indagine economico-finanziaria su alcune imprese collegate alle società dell'Aicon, gruppo imprenditoriale di Giammoro fondato da Lino Siclari, quotato in borsa e sospeso più volte, attivo nella produzione e nella vendita di imbarcazioni di lusso e dichiarato fallito dal tribunale di Barcellona nell'ottobre del 2012, ha eseguito un provvedimento di sequestro patrimoniale per equivalente richiesto dalla Procura della Repubblica di Messina per oltre 4 milioni di euro, ed emesso nei confronti dell'imprenditore messinese E. L., le cui aziende operavano nell'hinterland milazzese, indagato per reati tributari. La complessa attività di polizia giudiziaria è stata sviluppata attraverso approfonditi accertamenti e verifiche sulle operazioni gestionali delle numerose società che, seppur formalmente intestate a persone diverse, operavano nello stesso settore e nel medesimo contesto territoriale, ma soprattutto facevano riferimento ad un unico centro decisionale, non avendo gli amministratori una reale indipendenza gestionale. L'esame dei dati contabili e della voluminosa documentazione degli atti di gestione, l'ulteriore attività di indagine anche eseguita con mezzi tecnici e l'effettuazione di mirati sopralluoghi sui cantieri, hanno fatto emergere, in modo inconfutabile, le condotte perpetrate dall'imprenditore E. L. messinese di anni 50, amministratore pro-tempore delle società interessate, che attraverso artifici contabili e false fatturazioni aveva posto in essere simulate operazioni commerciali inerenti la compravendita di imbarcazioni da diporto, con chiaro intento evasivo e per far accrescere in maniera fraudolenta il valore delle azioni quotate a suo tempo in borsa della holding Aicon.
I risultati delle attività investigative erano stati inizialmente comunicati alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, che successivamente ha trasmesso una parte degli atti per competenza territoriale alla magristratura messinese. Al termine delle indagini eseguite dai finanzieri mamertini, il sostituto procuratore della Repubblica di Messina Francesco Massara ha avanzato al Tribunale di Messina la proposta di sequestro preventivo di oltre quattro milioni di euro finalizzata alla confisca per equivalente del prezzo o profitto dei reati per scongiurare il rischio che l'imputato si spogliasse delle sue proprietà mobiliari e immobiliari, sottraendosi così alla successiva azione di riscossione dei tributi erariali e alle sanzioni da parte dell'Amministrazione finanziaria.
Sequestrati quindi 4 conti correnti bancari, quote societarie di 4 imprese, 6 veicoli, 5 immobili, un opificio industriale e 4 terreni. L'operazione della Guardia di Finanza, si inquadra nella più ampia attività di contrasto all'illegalità fiscale e alla criminalità economico-finanziaria che sempre più mina le fondamenta dell'economia legale e degli operatori onesti, attraverso la sempre più incisiva aggressione dei patrimoni a tutela delle casse erariali.