#Milazzo. Arrestato per stalking e incendio pescatore 21enne
Stalking e incendio di una pizzeria. Con queste accuse i carabinieri della Stazione di Milazzo, agli ordini del maresciallo Tommaso La Rosa, in esecuzione di un'ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Barcellona P.G. Danilo Maffa su richiesta della Procura della repubblica dopo le indagini coordinate dal sostituto procuratore Federica Paiola e dal Procuratore della Repubblica Emanuele Crescenti, hanno arrestato Salvatore Veneziano, 21enne milazzese, pescatore, già noto alle forze dell'ordine.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini avviate a novembre dopo l'incendio di una pizzeria a Barcellona P.G. di proprietà della famiglia della ex compagna 19enne dell'arrestato, anche vittima degli atti persecutori del pescatore.
Al termine di un'articolata attività investigativa i carabinieri hanno ricostruito 8 mesi di violenze fisiche con calci, pugni e schiaffi e violenza morali, con umiliazioni pubbliche e ripetute minacce di morte. Nel corso della relazione più volte la giovane era stata sul punto di denunciare l'uomo ai carabinieri. Puntualmente però il Veneziano la minacciava, dicendole che se lo avesse fatto l'avrebbe di sicuro ammazzata.
La ragazza, in uno stato di perdurante terrore, provocato dagli improvvisi e violenti scatti di ira del fidanzato, si rassegnava a non denunciare e continuava a subire. La vittima, come poi ha spiegato ai carabinieri, era davvero terrorizzata da Veneziano, non solo per le ripetute aggressioni nei suoi confronti, ma anche per la sua caratura criminale, che ha scoperto solo con il passare del tempo.
Dagli accertamenti dei carabinieri emerge, infatti, che il giovane era coinvolto nel racket delle estorsioni a Milazzo e dintorni e presumibilmente ha svolto un ruolo importante in diversi incendi di autovetture anche nell'ultimo anno.
Nel giugno 2015, l'arrestato, anche per impressionare la fidanzata, si recò con lei a Venetico e in sua presenza provocò l'incendio di un'auto parcheggiata dopo averla cosparsa di benzina. In un altro caso, il Veneziano si è apertamente vantato con la giovane di aver incendiato un'altra vettura, che è stata bruciata a Milazzo nel maggio scorso.
In tutti i casi in cui il Veneziano bruciare delle auto se ne vantava con la fidanzata, riferendo di incassare dai 100 ai 150 euro per ogni incendio. Riferiva inoltre che quegli incendi erano rivolti a persone “che non volevano pagare” e che in altri casi egli stesso aveva proceduto a preparare e poi a depositare delle bottigliette contenente liquido infiammabile.
Tutte queste allusioni a una presunta vicinanza a un pericoloso ambiente criminale, insieme a una condotta di estrema violenza verbale e fisica, avevano fatto sprofondare la giovane vittima in uno stato di terrore e assoggettamento.
Nonostante la paura, la vittima a novembre si è decisa a troncare la relazione, chiedendo al Veneziano di lasciarla in pace. L'arrestato, che non accettava questa ferma posizione, iniziò con telefonate anonime e messaggi minacciosi e poi, all'apice dell'ira, vistosi respinto, proprio la notte dopo aver saputo di essere stato lasciato, provocò l'incendio della pizzeria di proprietà della famiglia della ex fidanzata.
L'arresto di Salvatore Veneziano, condotto nel carcere di Gazzi, rappresenta un importante risultato operativo anche alla luce della sua pericolosità e della sua vicinanza e collaborazione con un certo tipo di criminalità organizzata operante su Milazzo e dedita alla raccolta del pizzo, che già nei mesi scorsi ha subito duri colpi a seguito di vari arresti.