Migliaia di precari in piazza per protestare contro i ritardi della Regione
Anche i precari di Messina sono scesi in piazza insieme a tutti gli altri lavoratori a contratto dell'Isola. Appuntamento, così come nelle altre città siciliane, davanti alla Prefettura.
E così, stamane a piazza dell'Unità d'Italia c'erano 3 mila precari con contratti a tempo determinato a 18 e a 24 ore settimanali, 1.800 lavoratori ASU cui spetta solo un sussidio di disoccupazione di 540 euro al mese senza contributi né previdenziali né assistenza (almeno un migliaio di loro prestano servizio nei Comuni della provincia e all'ASP 5, 800 addetti di cooperative e parrocchie utilizzati grazie a convenzioni in alcuni Enti.
Questi i numeri che le Funzioni Pubbliche di cgil, Cisl e Uil hanno presentato stamane al prefetto di Messina stefano trotta. Anche in riva allo Stretto i sindacati hanno denunciato “come tutti gli sforzi messi in campo per risolvere una questione sociale ormai più che ventennale rischiano di infrangersi sugli scogli dell'inerzia politica a tutti i livelli di governo, dimostrando una totale incapacità a gestire gli esiti di quel confronto”.
FP Cgil, Cisl FP e uil fpl mettono sul banco degli imputati la Regione Sicilia, accusata di non avere istituito “una cabina di regia che governasse i processi insieme agli attori interessati”, e molti amministratori locali che “si sono girati dall'altra parte negli anni passati in cui percorsi legislativi più favorevoli avrebbero consentito la stabilizzazione di questi lavoratori con molte meno difficoltà e vincoli rispetto a quelli oggi vigenti”.
“Il prossimo 31 dicembre -dichiara Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl Fp di Messina– scadranno i contratti a tempo determinato e se non saranno adottate le delibere di approvazione dei piani triennali delle assunzioni, dall'1 gennaio resteranno a casa 5 mila persone solo in provincia di Messina. Con i piani approvati, invece, si metterebbero in sicurezza fino al 2016″.