MessinAmbiente, stipendi ok ma per la raccolta si è in emergenza
In pagamento gli stipendi di MessinAmbiente, ma in città è emergenza per la raccolta. Ieri la somma prevista (un milione 300 mila euro) è finalmente arrivata nella casse della partecipata del Comune di messina e oggi i lavoratori potranno incassare il salario di settembre.
“Ci hanno inviato quanto ci dovevano -spiega il commissario liquidatore Armando Di Maria- e così potremo pagare quanto dovuto ai dipendenti della società”.
Sul ritardo con il quale il Comune ha inviato quanto dovuto Di Maria non aggiunge altro. Ma è evidente che anche se per anni si è imputato esclusivamente all'ATO 3 (ora in liquidazione) il ritardo nel trasferimento delle somme, peraltro sempre nettamente inferiori a quanto effettivamente necessario, qualcosa che non funziona anche a Palazzo Zanca ci deve essere.
Con gli Ambiti Territoriali Ottimali in liquidazione, alcune settimane fa era stato stipulato un accordo tra il Comune e MessinAmbiente, che prevede rapporti diretti. Tutto faceva pensare che non ci sarebbero più stati i feroci tira e molla che hanno caratterizzato i rapporti tra la partecipata e l'ATO 3, ma è chiaro che non è così.
Intanto in città i rifiuti si accumulano e lo stesso Di Maria ammette che ci sono problemi. “Ho già avvertito l'amministrazione -spiega- siamo in emergenza. Ci sono mezzi fermi, non abbiamo gasolio e la raccolta va a rilento. La somma trasferita ieri è appena sufficiente per gli stipendi, ma i fornitori sono in arretrato. Possono aspettare uno o due giorni, ma poi dicono basta”.
La città produce una media di 300 tonnellate di rifiuti al giorno, che devono essere raccolte e conferite in discarica. Trasferire a MessinAmbiente somme inferiori al necessario, così come ha fatto per anni l'ATO 3 sia sotto l'amministrazione Buzzanca che con il commissario Croce, significa creare un circolo vizioso di arretrati che si accumulano e che non fanno che alimentare problemi nella gestione del servizio.