Messinambiente, Di Maria in Procura per il fermo di due giorni
Altro giro di Messinambiente in Procura. Questa volta è per il fermo del 24 e 25 ottobre, quando la mancanza di gasolio ha costretto i lavoratori addetti alla raccolta a non uscire.
Con una tempestività degna di ben altra causa, i vertici del Policlinico hanno segnalato la cosa alla Procura, che è immediatamente intervenuta. Ieri mattina il commissario liquidatore della Messinambiente Armando Di Maria è andato negli uffici di viale San Martino e ha fornito i chiarimenti richiesti.
“Ho spiegato come sono andate le cose -racconta Di Maria. La mancanza di gasolio ci ha costretto a non uscire per due giorni, anche se già il secondo giorno di fermo qualche intervento minimo siamo riusciti a farlo. In ogni caso, non mi risulta che ci sia alcuna denuncia a carico dei lavoratori”.
La notizia della convocazione di Di Maria ha infatti creato agitazione tra i dipendenti della Messinambiente, da quasi due mesi senza stipendio. Sembra infatti che alcuni non abbiano firmato il fogli presenze e questo potrebbe avere delle conseguenze.
“I lavoratori erano in astensione economica -spiega Clara Crocè, segretario generale della FP Cgil. Un'astensione economica determinata dal Comune, che non ha erogato a Messinambiente le somme necessarie per acquistare il gasolio. In quei due giorni di fermo gli addetti alla raccolta si sono regolarmente presentati sul posto di lavoro e non si sono mossi in attesa di ricevere disposizioni. Disposizioni che non sono arrivate né dal Comune né dall'ATO 3 né da Messinambiente”.