#Messina. Welfare, Fondazione di Comunità: “No a modelli assistenziali”

“Costruire partneship con la Fondazione non è inevitabile, è vitale”. Queste le parole dell'assessore ai Servizi Sociali Nina Santisi al termine dell'incontro organizzato da Fondazione di Comunità di Messina, che ha voluto aprire il proprio consiglio alla città.

Tema dell'incontro i progetti che la Fondazione ha portato avanti in poco più di cinque anni di attività.

 “Tutto è partito con Luce è –ha raccontato Nando Centorrino, il presidente del Consiglio della Fondazione– grazie al quale alcuni internati dell' OPG di Barcellona hanno recuperato autonomia e affettività.  Per non parlare del Educare, che ha ricevuto la medaglia da parte del Presidente della Repubblica, o del Macho, la mostra di arte contemporanea che ha una dotazione di opere di notevole livello.

Noi siamo un modello di welfare innovativo, non dipendendo da soldi pubblici, e abbiamo messo in moto un meccanismo di collaborazioni in cui interagiscono diversi soggetti in un percorso di trasparenza”.

Segue il suo intervento, la presentazione delle attività da parte del segretario generale Gaetano Giunta che ha spiegato la filosofia che muove tutti i progetti. “La Fondazione punta alla trasformazione dei sistemi del welfare e delle politiche fiscali- ha detto Giunta. Lo sviluppo economico è strutturalmente correlato alla coesione sociale. Fondazione di Comunità vuole diffondere una logica di partnership, in cui una policy permanente sul territorio mira allo sviluppo umano dello stesso attraverso la partecipazione e la qualità della governance e la formazione delle comunità locali”.

E prosegue illustrando alcune delle scommesse che Fondazione di Comunità ha voluto raccogliere, a difesa di situazioni. “Abbiamo favorito l'inserimento lavorativo dei soggetti deboli, perseguendo una politica di incentivazioni dell'offerta. E' stato il caso dei nostri investimenti per le energie rinnovabili, di Ecogastronomia attraverso cui sostieniamo 35 microproduttori, il nostro impegno per il Birrificio Messina, per citarne alcuni.

Crediamo che il Comune di Messina, diventando multiservizi, renderebbe impossibile il passaggio da un sistema assistenziale a un sistema, come noi auspichiamo, generativo, che contrasta la povertà perché crea forme di economia civile produttiva. Il nostro modello di welfare caldo aiuta le persone a stare meglio perché favorisce processi autentici di liberazione –ha dichiarato il segretario”.

Politiche di incentivazione, di innalzamento del capitale umano, politiche territoriali: questa è la triade che Fondazione di Comunità schiera per affrontare il problema dei servizi sociali e la lotta alla povertà a Messina.

A supportare la ricetta di Giunta & Co è intervenuto il segretario generale della rete europea REVES Luigi Martignetti. “Il modello di benessere che può funzionare non può più essere quello assistenziale e nemmeno quello in cui il pubblico funge da erogatore ma solo quello in cui i cittadini sono i gestori dei servizi o comunque partecipano all'organizzazione degli stessi”.

L'assessore Santisi, ancora all'esordio del suo mandato, sembra aver accolto l'invito della Fondazione. La rivoluzione è lunga e difficile, ma soprattutto è necessaria per il totale fallimento delle politiche sociali cittadine.

 

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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