Messina, Villa Dante: un fiore all’occhiello di Basile & C. già appassito

MESSINA.  Erba alta, incuria, immondizia sparsa, servizi igienici senza luce elettrica né cestini né sapone. Inaugurata pochi mesi fa dopo un intenso lavoro di riqualificazione, Villa Dante sembra già necessitare di qualche intervento aggiuntivo come testimoniano le foto che abbiamo allegato in coda a questo articolo. Messina merita un parco degno di questo nome.

Se da un lato la sistemazione di Villa Dante è stata accolta con giustificato entusiasmo, dall'altro le operazioni messe in atto dalla Giunta Basile sembrano non aver superato nemmeno la prova del breve termine.

Sono passati appena tre mesi da maggio del 2024 quando, in concomitanza con il secondo festival della sostenibilità, Villa Dante riapriva al pubblico nella propria interezza, finalmente completa dopo un anno di lavori di riqualificazione. “La Villa vuole essere luogo di tutti, per questo invitiamo i cittadini a vigilare su di essa, affinché la bellezza dello spazio sia custodita da tutti i messinesi” aveva dichiarato l'assessore Liana Cannata durante la conferenza stampa di poco precedente all'evento.

Appello rimasto inascoltato? Così sembrerebbe data la situazione in cui versa attualmente uno dei due polmoni verdi cittadini. A dodici settimane di distanza dall'inaugurazione (in realtà anticipata in aprile dal Day Zero del MessinaCon 2024), la situazione a Villa Dante è pressoché identica a quella precedente la riqualificazione.

In più punti, infatti, il manto erboso delle aiuole e delle zone verdi non sembra ricevere cure: si passa da chiazze di erba alta diverse decine di centimetri ad altre dove invece il terreno è riarso. La situazione appare peggiore sulla collinetta che cinge l'arena al centro del parco. Sul lato monte le erbacce crescono indisturbate anche sulle scale che conducono agli spalti dell'arena, lato mare, invece, anche in questo caso si registrano vegetazione spontanea circondata da terra secca. 

Altra nota dolente i servizi igienici a disposizione del pubblico, che sembrano essere sottoposti a una al limite del minimo sindacale: in luogo di normali cestini per il conferimento di piccoli rifiuti sono state poste delle buste di plastica attaccate alla bell'e meglio ai tubi di rifornimento delle cassette di scarico. D'altronde, quando non sono stati installati né contenitori per salviette asciugamani né tantomeno dei porta carta igienica, è ovvio che chi di dovere confida che sia il cittadino a portarsi appresso qualche fazzoletto di scorta così come, eventualmente, del sapone. Sempre nelle toilette, inoltre, non siamo riusciti a individuare alcun interruttore che ci permettesse di accendere le luci.

Se per l'estate il problema risulta relativo date le lunghe ore di luce che la stagione concede, con l'avvicinarsi dell'inverno e del ripristino dell'ora solare a partire da fine ottobre le cose saranno diverse e il buio potrebbe arrivare quando ancora il parco è popolato. La stagione fredda, insomma, potrebbe pregiudicare la possibilità di usufruire dei servizi qualora non siano approntate le dovute correzioni.

Insomma, è oggettivo che alcune delle operazioni compiute dall'amministrazione siano state fatte con poca lungimiranza. È il caso, ad esempio, dello skatepark interno alla villa: alcuni atleti specializzati nella materia avevano infatti denunciato come la presenza di alcuni arbusti particolari proprio a ridosso della struttura rischiasse di renderne pericoloso l'utilizzo.

Ma, mettendo per il momento da parte i recenti atti di vandalismo, ci sono responsabilità anche dei singoli cittadini. Nel girovagare per i viali ci è sovente capitato di incappare in rifiuti abbandonati: lattine, pacchetti di patatine, incarti di cibo, fazzoletti usati e numerosi mozziconi di sigaretta che sono immediatamente saltati all'occhio.

Le foto a corredo rappresentano solo una parte di quanto abbiamo individuato in pochi giorni di frequentazione del parco. Insieme ai rifiuti ci siamo imbattuti in più di una carcassa di piccione: le povere creature, forse per il caldo o forse per qualche altra ragione giacevano prive di vita a bordo del percorso podistico in terra battuta e in mezzo alle aiuole e la sono rimaste indisturbate per almeno un paio di giorni.

In diversi casi poi ci è capitato di intravedere bici, scooter e monopattini elettrici sfrecciare con noncuranza tra i passanti. Il fatto, dicevamo, era già stato denunciato da alcuni cittadini e portato all'attenzione di dal presidente del Consiglio comunale Nello Pergolizzi. In un caso, addirittura, abbiamo constatato l'inspiegabile presenza di un'auto parcheggiata in prossimità della fontana musicale.

Intanto, con l'avvicinarsi dell'autunno, del ciclico cadere delle foglie e delle inevitabili piogge il rischio è che senza un'adeguata programmazione di interventi ordinari la situazione vada a peggiorare. I viali in pietra bagnati dalla pioggia potrebbero divenire scivolosi per i pedoni e in più punti la pavimentazione sembra poco sicura già ora. Qualora poi l'abitudine di attraversare il parco in bici, scooter elettrici e monopattini nonostante il divieto dovesse continuare, i pericoli per i pedoni aumenteranno. E a proposito di pavimentazione poco sicura: l'asfalto sull'accesso lato di Provinciale è sconnesso e il parcheggio (gratuito fino a dicembre) presenta già danni ai lavori in muratura.

Intonso, per il momento, il centro polifunzionale e anche l'area giochi sembra ancora in ottimo stato sebbene da sotto la ghiaia in alcuni punti sta già facendo capolino il geotessile collocato per evitare il proliferare di erbacce.

Anche la fontana musicale pare essere oggetto di particolare attenzione e spesso abbiamo visto operatori immersi fino alle ginocchia nell'acqua per mantenere il fondo pulito, mentre la chioma di uno degli alberi in prossimità della fontana è stata ingabbiata con una rete verde per evitare la caduta di fogliame e bacche nell'acqua.

Certo, la visione della fontana in funzione stride totalmente con la realtà di una crisi idrica che ha costretto la città a una soluzione singolare: dividersi le risorse idriche a giorni alterni fino al superamento della situazione emergenziale. Una crisi che, ci è stato rivelato da bene informati sui fatti, pare essere anche alla base della decisione di chiudere la piscina scoperta di Villa Dante per una supposta perdita la cui esistenza è quantomeno dubbia visto che l'impianto riaperto nel 2019 dopo uno stop di circa 7 anni, è fermo dal 28 luglio e non ha una data di riapertura ufficiale.

 

 

Roberto V. Minasi

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