Messina, via libera al contestatissimo PUMS. Ora Sicilia e PD fanno da stampella all’amministrazione Basile e il centro della città è sotto sequestro

Votazione PUMS sicilians
L'esito della votazione sul PUMS

MESSINA. Troppo pochi i 13 voti sui quali l'amministrazione Basile poteva contare per far passare il contestatissimo PUMS, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile che, di fatto, tra isole pedonali e piste ciclabili renderà ancora più invivibile il centro della città. La soluzione? Lanciare una richiesta di aiuto e sperare che qualcuno risponda. Ad andare in soccorso della Giunta i tre consiglieri del PD Felice Calabrò, Antonella Russo e Alessandro Russo e due genovesiani di Sicilia Ora, Giandomenico La Fauci e Federica Vaccarino.

Oltre ai cinque consiglieri, hanno detto sì a un piano che, sperando di essere smentiti, si rivelerà devastante per commercianti, imprenditori e cittadini, i deluchiani Giuseppe Busà, Salvatore Caruso, Ciccio Cipolla, Nicoletta D'Angelo, Antonella Feminò, Serena Giannetto, Margherita Milazzo, Raimondo Mortelliti, Salvatore Papa, Raffaele Rinaldo, Pippo Trischitta e Giuseppe Schepis. Per un disguido tecnico non ha votato elettronicamente il presidente del Consiglio comunale Nello Pergolizzi, che ha espresso verbalmente il voto favorevole. Contrari Dario Carbone, Pasquale Currò e Libero Gioveni (FdI), Amalia Centofanti, Sara D'Arrigo, Giulia Restuccia, Emilia Rotondo e Peppe Villari (Lega), Cosimo Oteri e Sara Di Ciuccio (Gruppo Misto) e Giovanni Caruso (DC). Astenuta Cettina Buonocore (Gruppo Misto).

Interventi di fuoco, tra gli altri, da parte di Oteri, e Carbone, scambi di accuse dai banchi dell'amministrazione nei confronti di chi li ha abbandonati lasciandoli, è il caso di dirlo, in tredici. Più pacato l'intervento di Giulia Restuccia, capogruppo della Lega, anche se la bocciatura nei confronti di un piano ritenuto “totalmente inadatto alla struttura orografica della città e alle esigenze dei messinesi” è stata comunque netta. “L'ennesimo affondo per il commercio della nostra città -aggiunge la collega di partito Amalia Centofanti. Aver votato favorevolmente il PUMS comporta responsabilità in capo a coloro i quali si sono resi artefici di un futuro disastro che colpirà il tessuto economico del centro città già fortemente provato, strumento che congestionerà ulteriormente il traffico cittadino e che a differenza di quanto si vuole far credere non apporterà i benefici proclamati! Gli stessi autori favorevoli che strumentalizzano invece il ponte sullo Stretto ritenendola unica causa di danno futuro soltanto al fine di generare dubbi infondati su quell'opera che, invece, rappresenterà una fonte di rilancio per Messina”.

Carbone ha messo il dito nella piaga, ricordando che i rilievi sul territorio propedeutici alla redazione del PUMS sono stati effettuati “intervistando soltanto 121 cittadini (su una popolazione di poco più di 217.000 abitanti, ndr) in piena emergenza covid e senza tenere conto delle opinioni degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e dei loro genitori che giornalmente li accompagnano a scuola proprio perché queste interviste sono state effettuate quando a causa dell'emergenza Covid a scuola non si andava? Chi ha approvato il PUMS in Consiglio Comunale se ne assuma la responsabilità davanti alla città! -ha tuonato Carbone. La maggioranza non sarebbe riuscita ad approvare il PUMS se non avesse ricevuto l'aiuto del Partito Democratico e di alcuni sedicenti esponenti dell'opposizione che si sono dimostrati ancora una volta “stampella” dell'amministrazione. Cari cittadini messinesi, vi spiego il mio voto contrario. È normale secondo voi che i rilievi di traffico che hanno portato alla predisposizione di questo piano che stravolgerà la nostra Messina siano stati effettuati nel febbraio 2021 in piena emergenza Covid quando la Sicilia “ballava” tra la zona rossa, arancione e gialla? È normale secondo voi che nel “BiciPlan” allegato al PUMS siano proposte e programmate piste ciclabili in ogni dove, da Santa Lucia sopra Contesse a Santo Stefano Briga passando per Gravitelli, Camaro, Tremestieri, Larderia, Zafferia, Boccetta, Castronovo? C'è già stata una prova rappresentata dal totale inutilizzo delle piste ciclabili del centro! Cari concittadini, quanti ciclisti avete visto circolare negli appositi spazi a loro riservati seguendo pedissequamente il percorso tracciato? È normale secondo voi non tenere conto delle peculiari esigenze del tessuto economico messinese e delle attività imprenditoriali per cui è diventano impossibile da un lato anche il carico e scarico e dall'altro, per i fruitori, parcheggiare (regolarmente, s'intende) nelle zone dedicate al commercio nel centro città? È normale secondo voi -ha incalzato ancora Carbone- prima di approvare un piano strategico e votare con coscienza, non essere a conoscenza delle intenzioni dell'amministrazione in ordine alle zone a traffico limitato? Potrà un paziente di uno studio fisioterapico o medico accedere con facilità alle proprie cure? Potrà un cliente di uno studio legale o commerciale accedere ai locali del proprio professionista di fiducia? Potrà un cittadino che vuole acquistare un bene o un servizio in un negozio del centro farlo senza rischiare una multa o contravvenzione? Ad oggi non è dato saperlo. Io non ci sto! Io non sono stato eletto in Consiglio Comunale per non approfondire questioni vitali della mia Messina!”.
“L'amministrazione comunale è zoppa -commenta lapidario Oteri. Questo è il dato politico che scaturisce dopo la votazione, ma non ha una sola stampella chiamata PD bensì due, perché anche i colleghi di Ora Sicilia si sono schierati a favore di una delibera che porrà sotto sequestro il centro della città. Tutte le città d'Italia possono servirsi di strumenti di mobilità sostenibile, ma questo PUMS fa acqua da tutte le parti perché concentra la strategia sulla chiusura di strade e la realizzazione di piste ciclabili promiscue in ogni dove, quando sarebbe stato opportuno trovare un equilibrio che rispettasse il tessuto economico e sociale cittadino. La transizione ecologica la vogliamo tutti, ma non deve diventare respingente per la cittadinanza. Il cittadino non deve provare avversione e perché questo non avvenga bisogna che sia sostenibile sia economicamente che socialmente. Se si perdono aziende e posti di lavoro -conclude Oteri- perderemo anche il cittadino e, quindi, anche la transizione ecologica stessa”.
“Ho ritenuto opportuno votare negativamente il PUMS -spiega Giovanni Caruso– poiché, per come è stato ideato, potrebbe realmente diventare insostenibile… Sono certamente favorevole alle aree pedonali, ma non a queste condizioni e non in questo preciso momento storico. Questo atto potrà avere dei reali benefici tra qualche anno e sinceramente non so se le attività che ricadono in queste aree hanno l'ossigeno necessario per resistere … La nostra città perde circa 2.000 residenti l'anno e non può rischiare di assistere alla chiusura anche di una sola attività! Il mio voto negativo sul PUMS è anche un segnale di vicinanza a queste categorie commerciali che ho ascoltato e che mi hanno manifestato in modo inequivocabile tutte le loro preoccupazioni e paure… Dietro ogni attività vi è una famiglia e dei dipendenti che certamente Messina e la sua classe politica non possono abbandonare”.
Soddisfatto, neanche a dirlo, il vicesindaco e assessore alla Mobilità Salvatore Mondello. “L'approvazione del Piano è sicuramente un grande risultato ma soprattutto un grande inizio -commenta, anche se l'appoggio di quella che fino a oggi pomeriggio era una parte dell'opposizione deve essere un po' indigesta. “Tantissime sono le azioni da attuare nel breve, medio e lungo termine. Il piano fungerà da linee guida per la realizzazione di tutti gli interventi sulle strade e sugli spazi pubblici, anche di semplice manutenzione, per creare una sinergia tra infrastrutture, servizi e politiche per la valorizzazione della mobilità sostenibile”.

 

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.