#Messina. Tinaglia (reset!) ad Accorinti: “Una maglietta non basta, dimettiti”
“Il fallimento dell'evento che doveva celebrare i 60 anni della Conferenza di Messina è in perfetta sintonia con il nulla che accompagna la città da oramai due anni“. Così Alessandro Tinaglia, responsabile del movimento reset!, che invita Accorinti a dimettersi, accusandolo di avere tradito le aspettative di quanti due anni fa lo hanno votato.
“L'assenza di tutti i rappresentanti istituzionali della Comunità Europea invitati dà, oltre all'evidente imbarazzo, la misura della considerazione politica e istituzionale di cui godono la Giunta Accorinti e, di conseguenza, la nostra città dichiara l'esponente di reset!.
Oltre all'assoluta e consueta incapacità organizzativa – incalza Tinaglia- ieri spiccavano sia l'assenza della cittadinanza e delle folle oceaniche che accompagnarono la vittoria dell'ex profeta barbuto, che l'ennesimo pronto soccorso prestato da Gianpiero D'Alia a quella che oramai solo i ciechi non riconoscono come la sua amministrazione”.
Secondo il responsabile di reset!, a dare un senso a quello che definisce il “vergognoso e inutile show” di ieri sarebbe stato l‘affrontare “in maniera seria e urgente e davanti a soggetti istituzionali qualificati”, il tema degli sbarchi dei migranti in Sicilia.
“Questo tema, che sarebbe dovuto essere centrale, è stato invece ignorato -puntualizza Tinaglia. Spazio invece a foto, selfie e consegne di bigliettini personali a Pierluigi Casini. Il tutto a carico dei messinesi, mentre in città non ci sono soldi neanche per i servizi essenziali e per gli ultimi.
Ultimi che sono aumentati e che tali sono rimasti nonostante le promesse elettorali. Ci chiediamo spesso, come la maggioranza dei cittadini, cosa avrebbe fatto il sindaco se a perpetrare sua biennale, inconsistente azione amministrativa oggi ci fosse stato un rappresentante della politica tradizionale“.
Poi l'affondo finale, su un leit motiv sempre più insistente: la continuità tra le vecchie amministrazioni e quella attuale. “Quella stessa politica che nei fatti (e come diciamo dalla campagna elettorale del 2013) affianca Accorinti che si sta affannando a restaurarla, essendo riuscito nel miracolo di farla rimpiangere -accusa.
E mentre fuori dal Palazzo di Vetro c'era chi, in coerenza con la propria storia, protestava contro l'Unione Europea, dentro c'era invece chi da contestatore e oppositore si è trasformato nel baluardo della continuità amministrativa e politica, in barba a tutti quei messinesi che in Accorinti avevano riposto fiducia e speranze.
Signor sindaco -conlcude Tinaglia- non crediamo che non lo abbia davvero capito, ma una maglietta non basta. Quindi vada a casa, nel suo e nell'interesse di tutti quei messinesi che il cambiamento lo volevano sul serio”.