#Messina. Tagli alle Autorità Portuali: Messina accorpata a Gioia Tauro

traghetto_messinaDa 24 a 8 e Messina accorpata a quella di Gioia Tauro. Ad anticiparlo è il quotidiano genovese Il Secolo XIX, che spiega in dettaglio il progetto del ministero dei Trasporti per le Autorità Portuali italiane.

Il Piano strategico della portualità e della logistica, prevede 8 Authority. Dalla Nord Tirrenica (Genova, La Spezia, Savona e Marina di Carrara) e dalla Nord Adriatica (Venezia, , Ravenna e Ancona), fino alla Tirrenica Centrale (Livorno, Piombino e Civitavecchia), e alla Sarda (Cagliari-Sarroch e Olbia-Golfo degli Aranci).

Nel Meridione, previste l'Autorità Portuale Campana (Napoli e Salerno), Pugliese (Bari, Brindisi, Taranto e Manfredonia), Calabra e dello Stretto (Gioia Tauro e Messina) e Siciliana (Palermo, Catania e Augusta).

Da quanti si legge nel progetto del ministero dei Trasporti, negli 8 nuovi soggetti “potranno essere concentrate tutte le principali funzioni di promozione, pianificazione, gestione e controllo oggi attribuite alle Autorità Portuali. Il presidente sarà nominato dal ministro, di concerto con i presidenti delle Regioni interessate”.

Indignata la reazione del parlamentare del Movimento 5 Stelle Francesco D'Uva, che si dichiara d'accordo sulle riduzioni ma giudica “inammissibile che l'Autorità Portuale di Messina sia accorpata a quella di Gioia Tauro. L'Area Integrata dello Stretto presenta delle caratteristiche uniche e delle competenze peculiari che non possono essere assimilate ad altre che non appartengano alla stessa area integrata.

Le competenze dello Stretto di Messina devono, senza se e senza ma, rimanere in un distretto che assicuri la continuità territoriale e commerciale tra le due sponde”.

E per quanto riguarda l'aspetto economico, “perché -chiede D'Uva- le risorse finanziarie dell'Autorità Portuale di Messina dovrebbero confluire in quelle di Gioia Tauro? Tutto questo non è tollerabile. Avevo già presentato un'interrogazione al ministro, lo scorso gennaio, ma evidentemente quando gli interessi sono altri si preferisce fare orecchie da mercante. Non mi arrenderò e invito tutta la deputazione messinese a fare altrettanto. Non possiamo permetterci di perdere così le nostre competenze e la nostra unicità”.

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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