#Messina. Stalking, perseguitava l’ex marito insieme al compagno
Da oltre un anno perseguitava, insieme al nuovo compagno, l'ex marito, ieri sera, dopo l'ennesima violenza, i due sono stati arrestati. E così scattano le manette per Carmelo Borgosano di 39 anni e Leyanis Ordone Gutierrez 24enne di origini cubane.
“Già giovedì sera tra i due ex coniugi c'era stata un'animata lite, che poi era degenerata passando alle vie di fatto, al punto che le vittime avevano dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari presso il pronto soccorso dell'Ospedale Piemonte” – spiegano dalla Questura di Messina.
All'uomo era stato dimesso con una prognosi di sette giorni. Mentre, la madre di lui, coinvolta anch'essa nella lite, aveva riportato lesioni giudicate guaribili in cinque giorni, mentre l'attuale compagna della vittima, al quinto mese di gravidanza, aveva subito lesioni che avevano comportato un concreto pericolo di aborto, tanto che la prognosi era stata di trenta giorni salvo complicazioni.
“Ieri pomeriggio – aggiungono dalla Questura mentre le vittime si stavano recando nello studio del loro legale per formalizzare l'ennesima querela, è scattato l'inseguimento in macchina da parte degli stalker. Questi ultimi, dopo una serie di manovre spericolate per le vie del centro città, noncuranti del fatto che sull'auto dell'uomo c'erano anche le due bimbe di 4 e 3 anni, lo hanno bloccato impedendogli di raggiungere lo studio legale“.
I poliziotti, chiamati in soccorso dalle vittime, sono intervenuti immediatamente e hanno bloccato e tratto in arresto i due persecutori. Pare che a scatenare la violenza sia stata la relazione finita male e la contesa delle due bambine tra i genitori.
Dalle indagini è emerso che negli ultimi mesi la situazione era divenuta insostenibile, a causa delle innumerevoli liti, minacce, aggressioni sia verbali che fisiche, ingiurie e danneggiamenti, avvenute anche in presenza delle due piccole, al punto che le vittime avevano già denunciato tredici episodi.
La coppia ha trascorso la notte, su disposizione del pubblico ministero Annamaria Arena, nelle celle di sicurezza della Caserma Calipari, in attesa del processo per direttissima.