#Messina. Si rinnova la tradizione: ecco la Vara 2016

Vara_2016_eLa tradizione della Vara è stata rispettata anche quest'anno. Nonostante il mancato rispetto da parte dell'Amministrazione Accorinti degli impegni assunti con i dipendenti di Palazzo Zanca (e in particolare con la Polizia Municipale) che hanno portato l'ex rivoluzionario primo cittadino a minacciare il precetto dei Vigili Urbani, il senso di responsabilità di sindacati e lavoratori ha prevalso e anche l'edizione 2016 è pronta per partire.

20.48 Anche l'edizione 2016 si è conclusa: la Vara entra a piazza Duomo accompagnata dalla urla dei fedeli e dal suono delle campane. I tiratori tagliano le funi della Vara per distribuirli tra i presenti.

20.41 La girata è perfettamente riuscita e la Vara corre verso piazza Duomo.

20.14 L'ultimo strappo prima della girata in via I Settembre.

19.54 I fuochi d'artificio salutano la Vara all'arrivo a piazza Municipio. Adesso il passaggio più difficile: il posizionamento delle corde per l'entrata in via I Settembre, la cosiddetta girata. Mentre le autobotti bagnano il manto stradale, le forze dell'ordine stanno allontanando gli spettatori dal punto in cui la Vara dovrà girare per poter entrare in via I Settembre e proseguire poi il tragitto verso piazza Duomo.

19.45 I tiratori iniziano a sentire la fatica, ma si riparte verso piazza Municipio, superando il teatro Vittorio Emanuele.

19.30 Dopo un'ora la Vara è arrivata all'incrocio della via Garibaldi con il viale Boccetta. Un momento di preghiera con padre D'Arrigo, che ha ricordato anche le vittime degli incidenti e i giornalisti Mino Licordari e Lino Bitto, scomparsi quest'anno. Immancabile il riferimento ai carcerati.

19.22 A quanto pare anche quest'anno nessun contatto tra l'amministrazione di Palazzo Zanca e la Prefettura e la Vara riprende la propria corsa. Prossima tappa il viale Boccetta, dove è previsto un momento di preghiera.

19.13. Ancora uno strappo e la vara arriva davanti la Prefettura. Si aspetta di sapere se ci sarà l'incontro tra il e il prefetto. Visti i pessimi rapporti tra l'amministrazione Accorinti e la Prefettura, negli ultimi anni non c'era stato alcun contatto. Dopo pochi minuti, è partita la tradizionale scarica di fuochi d'artificio. Dei componenti la Giunta, presenti gli assessori Luca Eller Vainicher e Daniela Ursino. Vara_2016_Prefettura_Sicilians

19.01 Ottavo strappo, la Vara riprende il percorso che la porterà a piazza Duomo. Siamo nei pressi della chiesa di San Giuliano, tra i tiratori la stanchezza inizia a farsi sentire. Diversamente da quanto successo nel 2013, quando il sindaco Accorinti salì sul cippo e si impossessò della bandiera, anche quest'anno il primo cittadino segue la Vara e i bagni di folla e l'entusiasmo nei suoi confronti sono solo un ricordo.

18.48 Si riparte da piazza Juvara, la folla segue la Vara.

18.43. Si parte con il terzo strappo. Vara_2016_n_Sicilians

18.39 Secondo strappo, la Vara prosegue la corsa verso il Duomo. Meno gente tra le corde, ma si vedono persino ragazzini all'interno, tenuti a mano da parenti che non rispettano le regole. Giunti al Torrente Trapani, i tiratori ricordano la 23enne Lorena Mangano, uccisa in un incidente da un finanziere 32enne ubriaco.

18.33 La Vara è arrivata al centro del viale Giostra. Si temono incidenti perché ci sono ancora troppe persone tra le due corde, che sono lunghe 120 metri ciascuna.

18.32 La Vara è partita, primo strappo. Troppa gente in mezzo alle corde, nonostante le regole ricordate un attimo prima della partenza. “Fuochi d'artificio bellissimi -dicono alcuni dei presenti”. “I Franza non badano a spese”, si sente rispondere.

18.24 Iniziata la scarica di mortaretti, la Vara sta per muoversi.

18.22 Ancora pochi minuti e partirà la scarica di mortaretti che tradizionalmente dà il via alla partenza.

18.00 Si danno gli ultimi ritocchi alla machina festiva progettata nel 1535 dall'architetto Radese. Oltre un migliaio di tiratori vestiti di bianco sono pronti a tirare la Vara, che passerà tra due ali di devoti, curiosi o turisti di passaggio.

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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