#Messina. Sequestrata la società “Pianeta Mare” dei Bonaffini IL VIDEO
Sequestro preventivo per la società Pianeta Mare di Carmelo Bonaffini, attiva nel commercio del pesce.
Il decreto di sequestro, emesso dal Tribunale di Messina su richiesta della DDA presso la Procura della repubblica che ha coordinato le indagini della Squadra Mobile, colpisce ancora una volta gli investimenti patrimoniali della famiglia Bonaffini.
Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà nei locali della Questura alle 11.30 alla presenza di sostituti procuratori della DDA della Procura della Repubblica Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo. (foto dalla pagina facebook della Pianeta Mare)
Aggiornamento 12.59
I poliziotti hanno apposto poche ore fa i sigilli alla nota società ittica, nata nel 2013 ad appena un paio d'anni dal sequestro e successiva confisca della precedente società Pescazzurra srl.
Una nuova attività, la Pianeta Mare, nata per soppiantare la Pescazzurra srl, nel commercio all'ingrosso e al dettaglio di pesce fresco e congelato, un settore in cui i proprietari dell'azienda hanno iniziato a muoversi sin dagli anni Settanta, spostandosi solo successivamente nel settore dell'edilizia, dell'industria alberghiera e della ristorazione.
Un complesso patrimoniale, illecitamente accumulato e riconducibile a Sarino Bonaffini, noto pregiudicato e personaggio di spicco nella realtà criminale locale, vicino al clan mafioso Mangialupi.
La nuova ditta, nel marzo del 2013, era solo una bottega: due luci e un deposito sul retro a Contesse in cui si era ricominciato a vendere pesce. Dopo appena qualche mese le indagini della Squadra Mobile permettevano di registrare l'acquisto di quattro furgoni per un valore di quasi 80.000 euro.
A giugno del 2013 la Pianeta Mare ha preso in affitto dei locali in contrada Roccamotore. Un affitto da 2.500 euro per 472 metri quadri. L'attività, ormai riavviata, nel corso del 2014 ha ampliato e proseguito il commercio all'ingrosso di prodotti ittici e frutti di mare con nuovi punti vendita, l'acquisto di ulteriori mezzi e macchinari e l'apertura di uno stabilimento per la preparazione e successiva vendita di prodotti ittici e a base di pesce.
Gli accertamenti, effettuati mese dopo mese dalla Squadra Mobile di Messina, hanno ricostruito un quadro patrimoniale e un incremento del volume d'affari per un valore del tutto sproporzionato al reddito dichiarato e all'attività economica svolta, permettendo ancora una volta di aprire e fare luce su nuovo scenari riconducibili ad attività illecite a cui la società sequestrata serviva da finanziatore o canale di trasformazione e riciclaggio dei capitali accumulati illegalmente