#Messina. Riaprono le scuole ma niente mense per gli alunni

Filcams cgilLe scuole riaprono i battenti e come è ormai tradizione la Giunta Accorinti non ha ancora provveduto alle mense scolastiche. Nonostante il tempo pieno sia fondamentale nelle scuole dei quartieri a rischio, dove vivono gli ultimi tanto cari al sindaco di Messina durante la campagna elettorale, la sola cosa ottenuta dai sindacati dopo un sit-in organizzato da FILCAMS e FLC CGIL con i lavoratori del settore e una rappresentanza di docenti e genitori, è la promessa da parte dell'assessore Daniela Ursino di convocare un tavolo tecnico per giovedì 15 settembre. “Resta il fatto -fanno presente il segretario generale e il segretario provinciale della FILCAMS CGIL Carmelo Garufi e Francesco Lucchesi e il segretario generale della FLC CGIL Pietro Patti– che allo stato attuale il sevizio, nonostante l'imminente inizio della scuola, non è ripreso e che in relazione allo stato in cui versa il Comune, difficilmente riprenderà in tempi celeri.

In passato, sia l'assessore al Bilancio Luca Eller Vainicher che il dirigente al ramo avevano garantito che con l'inizio del nuovo anno scolastico i problemi delle mense scolastiche sarebbero stati definitivamente risolti. Ma nonostante le promesse ancora il servizio è in alto mare.

Abbiamo sempre e fortemente chiesto all'esecutivo Accorinti di non scaricare su lavoratori, utenti e fasce deboli colpe e responsabilità amministrative, programmando la stabilità di un servizio importante -aggiungono i dirigenti sindacali. Nonostante le tante promesse e gli impegni assunti, in questi tre anni il risultato è stato quello della settima interruzione del servizio, con famiglie e della scuola costretti a fare fronte a ulteriori disagi e con bambini che si ritrovano nell'ennesima emergenza.

Speriamo che il 15 settembre, durante la riunione del tavolo tecnico, si possano individuare date certe per la ripresa del servizio delle mense e soluzioni momentanee che tengano conto delle esigenze degli 80 lavoratori, che ormai da mesi si trovano senza alcuna retribuzione e senza ammortizzatori sociali -dichiarano ancora Garufi, Lucchesi e Patti. A tutto ciò si aggiungono i problemi delle migliaia di bambini che si troveranno ancora una volta prive di un servizio ritenuto da tutti essenziale e della gestione o autogestione delle scuole, che scarica responsabilità che non competono loro su dirigenti scolastici e insegnati, che si troveranno costretti a inventarsi soluzioni che non potranno tenere conto delle diverse condizioni socio-economiche degli utenti”.

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