#Messina. Pochi autisti all’ATM, l’Orsa: “Servizio a rischio”
Strano, ma vero. Nonostante la mole di personale (ben 570 dipendenti), il numero di autisti dell'ATM non è sufficiente.
Sono 160 e, fatti due conti, visto che in circolazione in media ci sono 45 autobus per ciascuno dei quali dovrebbero esserci 4 autisti da distribuire nei diversi turni, è evidente che pur con il servizio all'osso all'appello ne mancano almeno 20. E se si contano anche i 7 scuolabus, il numero di autisti necessari aumenta.
A denunciare questo stato di cose il sindacato autonomo Orsa. “Anche se la pianta organica è stata approvata da mesi e non risultano esuberi -spiega Michele Barresi, segretario generale di Orsa Trasporti Messina– è evidente che una riorganizzazione interna è indispensabile e non più rinviabile”.
Su 570 dipendenti, l'Azienda Trasporti può contare, oltre che sui 160 autisti già citati cui si devono aggiungere i 44 che guidano i tram, anche su 4o addetti delle officine, 80 ztl, 20 del servizio pulizie e 10 per la manutenzione delle vetture tramviarie. Tutti gli altri, parliamo all'incirca di 216 lavoratori, sono amministrativi. Innegabile quindi, che se eccessi ci sono, come vuole la voce popolare, è negli uffici che bisogna andare.
“Già nel settembre 2013 l'Orsa segnalò la grave carenza di personale conducente dell'Azienda Trasporti Messina -si legge nella nota inviata da Barresi al direttore generale dell'ATM Giovanni Foti, al commissario straordinario Domenico Manna e all'assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola– annunciando persino il rischio dell'interruzione del regolare esercizio pubblico in mancanza di opportuni interventi risolutori.
Ad oggi, se da un lato diamo atto degli interventi positivi finalizzati all'incremento dei mezzi in circolazione, allo stesso tempo dobbiamo lamentare che nulla è stato fatto per adeguare la pianta organica del personale autista rispetto alle esigenze di trasporto della città”.
Attualmente infatti, a garantire il servizio in città ci sono mediamente 45 autobus, 7 scuolabus e 7 tram, che a breve dovrebbero diventare 8. E visto che gli autisti non sono sufficienti, l'Orsa denuncia che “si garantisce il servizio pubblico facendo ricorso a una media di dieci turni giornalieri di lavoro straordinario, sottoponendo il personale a carichi di lavoro al fuori della normativa vigente.
Manca la programmazione per il reperimento di autisti e la richiesta di riqualificazione del personale è ferma al palo da mesi, mentre si garantisce il servizio, sempre in piena emergenza, facendo leva sullo spirito di collaborazione dei conducenti“.
Su sollecitazione dell'Orsa, nell'ottobre scorso l'azienda bandì un atto di interpello interno per il conseguimento delle abilitazioni e della patente. In 12 hanno presentato la domanda, ma a distanza di 6 mesi i corsi sono ancora bloccati.
“Ci risulta -chiosa Barresi- che siano state sollevate assurde problematiche relative alla provenienza dal bacino ZTL di questi lavoratori, che potrebbero essere ostative al loro futuro impiego come autisti. Ma 8 anni fa un analogo percorso è stato proficuamente portato a termine per 24 lavoratori ZTL che sono impiegati sui mezzi ATM e a cui il giudice del lavoro ha riconosciuto la qualifica, nonostante l'opposizione dell'azienda“.
Il Piano Industriale dell'ATM prevede 56 autobus in esercizio per il 2015, 60 per il 2016 e 66 per il 2017. Numeri questi, che determinano una carenza di 80 autisti, dando per scontato che tutti quelli attualmente in servizio non andranno in pensione o non saranno trasferiti altrove in questo arco di tempo. Ci sono quindi 80 autisti da formare, ma i vertici aziendali non danno cenni di vita neanche su questo punto. “Se si continua a sottovalutare il problema -avverte Barresi- ciò potrebbe causare il paradosso di rendere vani gli sforzi posti in essere per aumentare il parco mezzi perché non ci saranno conducenti“.
E non è tutto. Perché il segretario generale di Orsa Trasporti Messina sottolinea anche che “a fronte dei continui proclami sulla necessaria riqualificazione delle risorse aziendali, quando si passa agli atti concreti spesso si trascura il bacino dei lavoratori ZTL, che con un'età media più bassa rispetto ad altri settori aziendali dovrebbe rappresentare invece il primo bacino da cui attingere”.
Ma in azienda tutto tace anche rispetto ai conducenti ex lsu il cui contratto scadrà il 30 luglio prossimo. Sono oltre 20 e sul loro futuro il direttore generale Foti non si è ancora pronunciato.