#Messina. Mercato del lavoro: l’analisi della Cisl sul 2014

Verità e un'azione sinergica per il territorio. Tonino Genovese, segretario generale della Cisl di Messina, ha aperto stamane con questa richiesta i lavori del Consiglio Generale.

Rivolgendosi ai cento dirigenti provinciali, li ha spronati ad avere “coraggio e saggezza” ma anche a “parlare con verità per un nuovo Patto per la crescita, per costruire il futuro” in un territorio che registra una debolezza endemica.

A evidenziarlo lo studio realizzato dal Centro Studi Cisl Messina sul mercato del lavoro nel 2014 e presentato durante i lavori alla presenza del segretario nazionale Maurizio Bernava e del segretario regionale della Cisl Mimmo Milazzo.

Un rapporto che evidenzia la presenza di più del 60% di attività terziarie rispetto ai settori tradizionali quali industria e agricoltura. Il solo comparto del commercio rappresenta circa il 34% dell'economia messinese, contro il 9,32% dell'industria, il 15,7% delle costruzioni, il 14% dell'agricoltura.

“Un'analisi approfondita delle attività presenti nel territorio -ha commentato Genovese- per comprendere le esigenze e le modifiche del tessuto lavorativo nella convinzione che mettere in relazione tutte le banche dati utili è necessario alla più veloce e appropriata comprensione delle dinamiche economico-occupazionali di un territorio potenzi anche la qualità del nostro lavoro”.

Leggendo i dati del report, non si può che rilevare la carenza strutturale del tessuto produttivo-occupazionale, determinata dalla pochissima produzione di beni e da un'evanescente economia produttiva.

“Se da un lato -ha spiegato Genovese- il tessuto delle imprese presenti è in larga maggioranza rappresentato dal commercio, turismo, servizi in genere, dall'altro, proprio la mancanza di aziende di produzione, sta determinando il continuo declino economico che ormai registriamo da parecchi anni”.

Il dirigente sindacale ha lanciato una provocazione per denunciare l'impoverimento istituzionale a Messina. “Si va verso una Binacria -ha aggiunto. Guardiamo alle vicende che coinvolgono Camera di Commercio, Prefettura, Corte d'Appello, Autorità Portuale, Provincia, Città metropolitana, Liberi consorzi dei Comuni e alla concentrazione territoriale strategica nei due poli della Sicilia occidentale (Palermo) e orientale (Catania).

Dobbiamo anche noi saper cambiare i nostri paradigmi. Non possiamo restare ancorati a vecchi modelli che coincidono con i luoghi geografici e amministrativi di stampo umbertino. Sono gli uomini che con la loro visione, la capacità negoziale e di governo fanno la differenza su archetipi istituzionali vecchi. Sono gli strumenti e non le strutture che fanno la differenza e la capacità di fare sistema e costruire alleanze per raggiungere gli obiettivi, non il rassicurante conforto di vecchi ordinamenti”.

Di sviluppo legato alla continuità territoriale ha parlato anche Mimmo Milazzo. “La vertenza dello Stretto appartiene al territorio di Messina, ma anche all'intera Sicilia -ha puntualizzato. La continuità territoriale è una questione di vitalità della regione, non può essere confinata solo al collegamento aereo o marittimo”. Al Governo regionale Milazzo chiede di prendere una posizione e lo lega anche alla programmazione. “Ancora non c'è una ipotesi di bilancio, non c'è  una bozza ufficiale. C'è solo documento di programmazione economica dove si intravedono poche luci e moltissime ombre. Bisogna entrare nel merito delle questioni, per questo abbiamo chiesto verità sui conti della Regione”.

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A concludere i lavori è stato il segretario nazionale Maurizio Bernava. “Dagli anni '90 i governi non fanno investimenti sulle infrastrutture e si è parlato troppo a lungo del ponte. Adesso è un dovere costituzionale e politico garantire alle comunità dello Stretto e alla Sicilia dei servizi di mobilità con standard europei.

Tanta classe politica e dirigente -ha sottolineato Bernava- deve fare mea culpa in questa provincia. Quindi, serve una seria per dare a Messina nuovi progetti di sviluppo e riqualificazione e una grande mobilitazione popolare e generale. Lo stretto è strategico non solo per i messinesi e i reggini, ma per i e i calabresi”.

Bernava ha poi lanciato la campagna per le elezioni delle RSU del Pubblico Impiego che si terranno tra il 3 e il 5 marzo. “Un appuntamento importante per recuperare ruolo, spazio e titolarità alle rappresentanze dei lavoratori nella Pubblica Amministrazione anche per le scelte del Governo -ha concluso. La scelta della Cisl è di avere dirigenti sindacali in ogni posto di lavoro e questa è l'occasione”.

A conclusione dei lavori sono state presentate le due nuove iniziative di mobilitazione della Cisl. Intanto Per un Fisco più equo e giusto, con la quale si chiede il rafforzamento dei redditi dei lavoratori attraverso un progetto di legge delega d'iniziativa popolare che spinga il Governo a una riforma fiscale in 5 punti. Poi le Cinque idee CISL per la pensione, per rivedere le regole del sistema pensionistico e trovare un nuovo equilibrio fra la sostenibilità finanziaria e la sostenibilità sociale del sistema previdenziale.

 

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