#Messina. Lotta alla mafia, confiscati beni per oltre 4 milioni di euro a Concetto Bucceri
Confiscati beni per quasi 5 milioni di euro a Concetto Bucceri, detto Cricchiolo. Il personale della Direzione Investigativa Antimafia di Messina, con l'ausilio del Centro Operativo di Catania e con il coordinamento della Procura della Repubblica DDA, ha dato esecuzione alla confisca di beni per un valore complessivo di 4,8 milioni di euro. Bucceri è ritenuto organico alla famiglia mafiosa riferibile al clan santapaola-Picanello di Catania ed è noto agli atti processuali per le attività di mediazione in rappresentanza e nell'interesse del sodalizio criminale catanese con la famiglia dei barcellonesi, riconducibile a Cosa Nostra siciliana e operante sul versante tirrenico della provincia di Messina).
La confisca è stata disposta dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Direttore della DIA Nunzio Antonio Ferla, a conclusione di un'attività di indagine che ha consentito di svelare come Bucceri sia riuscito nel tempo a schermare, attraverso la compiacenza di fidati prestanome, tra cui anche il figlio, imprese con fatturato considerevole e operanti nel settore delle commesse pubbliche. Ciò gli ha consentito di accumulare illecitamente un patrimonio risultato essere, sulle base delle indagini finanziarie effettuate, sproporzionato rispetto ai redditi individuali ufficialmente dichiarati.
Concetto Bucceri, sorvegliato di Pubblica Sicurezza e con precedenti di polizia e giudiziari per reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, usura, rapina, truffa, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e ricettazione, è stato coinvolto in passato in diverse operazioni di polizia. Tra queste, Free Bank, Vivaio e Gotha (grazie alle quali la Sezione Operativa DIA di Messina e il ROS dei Carabinieri hanno eseguito 24 arresti e sequestrato preventivamente beni per 150 milioni di euro).
Del suo carisma e del suo spessore criminale hanno parlato anche i collaboratori di giustizia Carmelo Bisognano e Alfio Giuseppe Castro, evidenziandone il ruolo e consentendo di tracciare, tra l'altro, i forti legami esistenti tra Cosa Nostra catanese e le organizzazioni criminali della provincia di Messina, in particolar modo quelle della zona del barcellonese. L'odierno provvedimento di confisca ha riguardato 2 imprese attive nel settore delle costruzioni e opere di ingegneria civile, 2 fabbricati e 8 terreni utilizzati in parte come sedi operative, 13 mezzi, una polizza vita e vari rapporti finanziari.