#Messina. L’ospedale Piemonte chiude, la città indifferente e diserta la protesta
In meno di 500, qualcuno parla di appena 300 manifestanti, per dire no allo smantellamento dell'ospedale Piemonte e all'accorpamento con l'IRCCS Neurolesi.
La città non risponde all'appello e anche le istituzioni, a partire dal sindaco di Messina Renato Accorinti se la fanno alla larga.
“Ci aspettavamo ancora più gente -commenta Marcello Minasi, ex magistrato e presidente del Comitato Salvare l'Ospedale Piemonte, ma chi è accorso a quest'ennesimo grido di dolore, affinché l'Ospedale Piemonte non chiuda, si è reso partecipe con l'iniziativa spontanea del blocco di Viale Europa.
Con rammarico registriamo l'assenza della politica. Di quella politica che è invece presente nell'architettare le proprie manovre. E con tanto dispiacere sottolineo l'assenza del sindaco Accorinti”.
Il blocco oggi pomeriggio ha mandato in tilt la circolazione per oltre 2 ore e che non è riuscito a catturare l'attenzione dei messinesi, indifferenti al via libera alla fusione con il Neurolesi dato nei giorni scorsi dalla Commissione Sanità all'ARS.
Una fusione, che trasforma il nosocomio di viale Europa in una struttura di riabilitazione e che in un colpo solo cancella Pronto Soccorso, Chirurgia, Ostetricia e Ginecologia, l'Unità di Terapia Intensiva neonatale e Pediatria.
A partecipare alla protesta organizzata dal Comitato Salvare l'Ospedale Piemonte, Uil FPL la Uil Medici, il sindacato autonomo Orsa, il movimento #ilferribottenonsitocca, il Comitato La nostra città e le associazioni La città futura e Stai con noi e il sindaco di Villafranca Tirrena Matteo De Marco, in rappresentanza dei Comuni della Provincia che fanno riferimento al Piemonte.
Solidarietà dalla presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile e dai consiglieri comunali Rita La Paglia (Dr) e Libero Gioveni (Udc).
Previsto per martedì prossimo un confronto con la deputazione regionale e con Accorinti.