Messina, l’opposizione accusa: “Città e Consiglio comunale ostaggio di De Luca”
MESSINA. “Ancora una volta Cateno De Luca antepone i propri interessi a quelli della città e il Consiglio comunale è sotto sequestro“. Va giù dura l'opposizione, che attacca l'ex sindaco accusandolo di tenere in ostaggio Messina per evitare una seconda figuraccia come quella del 2 maggio scorso, quando non riuscì a far eleggere alla presidenza del Consiglio comunale Nello Pergolizzi, prima delle elezioni amministrative di Taormina”. Una strategia, quella di De Luca, che prima ha visto le sue dimissioni la mattina del 3 maggio con la surroga di Salvatore Caruso e, due giorni fa, quelle di Alessandro De Leo.
I tempi per il subentro di un altro consigliere, Giuseppe Schepis, per avere l'Aula al completo, la cosiddetta surroga, prevista per sabato prossimo alle 18.30, faranno slittare ulteriormente l'elezione del nuovo presidente e dei due vicepresidenti. Passaggio questo, che ai 15 consiglieri dell'opposizione, che però in Aula possono contare su 15 voti, tanti quanti i consiglieri dell'amministrazione Basile, con il PD a fare da ago della bilancia, non è proprio andata giù, come hanno sottolineato durante la conferenza stampa convocata stamane per chiedere che la convocazione di sabato prossimo preveda anche l'elezione del nuovo Ufficio di Presidenza.
“Il Consiglio Comunale e la città di Messina sono ostaggio di attività ostruzionistiche da parte di Cateno De Luca e dei suoi consiglieri. La convocazione del Consiglio Comunale per sabato sera suona come l'ennesima presa in giro soprattutto considerato il fatto che il civico consesso è stato convocato soltanto per la surroga del consigliere dimissionario -dichiara il consigliere di Fratelli d'Italia Dario Carbone. Questo atteggiamento rende tutti noi Consiglieri sempre più uniti e compatti. Arriveremo pronti all'elezione del presidente del Consiglio Comunale e sceglieremo una figura che non consenta simili teatrini e giochetti. Quanto rappresentato fa comprendere senza dubbio che per De Luca la città di Messina è ormai passata in secondo piano e mi sorprende il silenzio del sindaco Basile e della giunta sulle dinamiche d'Aula”.
“Queste dimissioni erano attese da settimane, nessuna sorpresa -commenta Giandomenico La Fauci, consigliere di Fratelli d'Italia. Sono state rinviate solo per prendere tempo e bloccare il voto dell'Ufficio di Presidenza prima delle elezioni per il nuovo sindaco di Taormina nelle quali sono candidati sia Cateno De Luca che lo stesso Alessandro De Leo. Mi chiedo perché non si siano dimessi allo stesso momento, vista la congiuntura della loro candidatura. Ancora una volta l'ex sindaco antepone se stesso e le sue strategie politiche alla città di Messina, la abbandona e la mette in difficoltà. La delibera sulla TARI o il delicatissimo tema del Bilancio non possono essere esitati per mancanza del presidente del Consiglio comunale. Tra qualche mese scopriremo, tra l'altro, se questa amministrazione avrà ricevuto l'eredità del dissesto. Il sindaco Basile chiede spesso di votare gli atti in tempi brevi, forse dovrebbe migliorare la sua sintonia con Sud chiama Nord e il suo leader. Il Consiglio comunale è bloccato dalle dimissioni di De Luca e viene chiesto noi di votare rapidamente? Siamo al paradosso. Come centrodestra, penso di interpretare la posizione dei colleghi, a noi non cambia nulla. Restiamo compatti e siamo pronti per votare un unico nome per l'Ufficio di Presidenza. Loro perdono tempo, magari pensano di creare spaccature al nostro interno, ma noi restiamo compatti e convinti delle nostre posizioni”.
“Rispetto alla presidenza dell'Aula -spiega Cosimo Oteri di Forza Italia– la nostra è una posizione compatta su un nome che ufficializzeremo quando ci sarà l'ordine del giorno che prevede l'elezione del presidente, Maurizio Croce o altri. In ogni caso, siamo contrariati dalla strategia attuata da De Luca attutata solo per prendere tempo, per non arrivare a Taormina da sconfitto, perché sa bene che vento favorevole è la sua marcia in più. Tutti quelli che si sono associati con lui, o almeno la maggior parte, lo hanno fatto per salire sul carro del vincitore. Ma nel momento in cui non sarà più vincitore scenderanno così come sono saliti, perché la stragrande maggioranza di queste persone di politico ha veramente poco”.
Ad accennare a una sintesi comune da parte delle varie correnti politiche (centrodestra, pd e gruppo misto) è stato anche il consigliere Giovanni Caruso, consigliere di De Domenico sindaco: “Forse, per la prima volta in questa città, potrebbero essere unite su un unico nome -spiega. Ma sia chiaro che noi non siamo contro De Luca, ci stiamo solo facendo promotori di un modello politico che consenta di raggiungere un risultato a favore della città”.
Intanto, a incombere non ci sono solo le elezioni del 28 e 29 maggio, ma anche le scadenze per il voto in Consiglio comunale del Bilancio di Previsione e della TARI, previste tassativamente entro la fine del mese. Poi in città arriverà l'ennesimo commissario.