#Messina. L’area di ricovero dell’Annunziata tra immondizie e baracche
Quando un messinese vede in televisione le immagini di una catastrofe nel resto del mondo, fa gli scongiuri e per qualche secondo pensa alle possibili devastazioni di un terremoto nella sua città.
“Prima o poi ci sarà“. Chi vive a Messina avrà ascoltato miliardi di volte discussioni sui possibili effetti di un grande sisma, su differenze tra il grande terremoto del 1908 e un nuovo eventuale cataclisma. E poi teorie, complotti, metodi per saperlo in anticipo.
Ci sono quelli che dicono “che i cani e i gatti lo sanno prima” e quelli del “se è destino“. Negli ultimi anni a molti messinesi piace collegarsi quotidianamente con il sito dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
C'è la lista dei terremoti recenti, ci sono le storie dei terremoti passati. L'argomento terremoto grazie alla divulgazione dell'Istituto e di altri enti è affrontato sempre di più con tono scientifico. Le spacche sono state sostituite dalle faglie e ormai quasi nessuno usa la vecchia scala Mercalli.
Anche durante le chiacchiere al bar si parla di magnitudo e profondità, di scossa sussultoria o ondulatoria. La pagina facebook con oltre 46 mila fans ha un seguito da rock star.
A Messina sistematicamente, dopo ogni terremoto, si discute su come siano pronti e organizzati in caso di calamità nel resto del mondo. I più gettonati sono i giapponesi, il loro rapporto con il terremoto è fonte di lunghi dibattiti.
“Come fanno a mantenere quella calma“, “immaginati quello che succederebbe qua da noi“.
Infatti, se malauguratamente un evento sismico o una calamità colpisse la città, bisognerebbe recarsi nelle aree di raccolta e poi, in caso di bisogno, dirigersi nelle Aree di accoglienza o di ricovero della popolazione.
E come cita il sito della Protezione Civile “sono luoghi, individuati in aree sicure rispetto alle diverse tipologie di rischio e poste nelle vicinanze di risorse idriche, elettriche e fognarie, in cui sono installati i primi insediamenti abitativi per alloggiare la popolazione colpita“.
Sul sito del comune di Messina ci sono tutte le indicazioni per raggiungerle.
Intanto all'Annunziata, in quello che era il parcheggio dell'Ospedale Margherita e che è indicato come Area di ricovero, qualcuno ha già trovato modo di crearsi un alloggio d'emergenza.
Al centro dell'area, infatti, sorge una baracca alla quale si accede attraverso un buco nella rete. E così gli abitanti della zona in caso di calamità hanno già un posto dove rifugiarsi.