#Messina. La pietra tombale di Crocetta sull’Autorità Portuale
“Il problema non è il rinvio o meno della decisione sull'accorpamento dell'Autorità Portuale di Messina con Gioia Tauro, ma negoziare i diritti di Messina e della Sicilia per andare avanti”. Con questa frase il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta ha liquidato il proprio fallimento come mediatore con il Governo Renzi per ottenere la proroga di 36 mesi prima dell'accorpamento con l'ente gemello di Gioia Tauro, sede della futura Autorità di Sistema Portuale dello Stretto. Proroga che invece è stata concessa a Salerno. Crocetta ha annunciato la fine dell'autonomia dell'authority durante una seduta del Consiglio comunale di Messina al quale ha partecipato stamane.
Arrampicandosi sugli specchi, il presidente della Regione ha poi aggiunto che si deve capire “che ruolo deve avere Messina, perché se l'Autorità Portuale si inquadra all'interno di una politica complessiva ha un senso, altrimenti diventa un modo per umiliare ulteriormente questa città senza nulla in cambio e non mi pare una cosa buona. I soldi di Messina devono essere utilizzati per la città dello Stretto e gestire il porto di Messina e Milazzo”. Inevitabili gli attacchi, non solo dai consiglieri presenti in Aula, compresa la capogruppo del PD Antonella Russo.
“E' accaduto quello che temevamo: il Governo ha concesso la proroga di 36 mesi per mantenere l'autonomia dell'Autorità Portuale a Salerno ma non a Messina -commenta il portavoce del Movimento 5 Stelle Francesco D'Uva. Una scelta senza senso, ancora una volta dettata dalle logiche di amicizie e favori. Come a dire che il sindaco De Luca (in realtà è il presidente della Regione Campania, ndr) ha un peso specifico maggiore di Messina, dei messinesi e di tutti i siciliani. Questa mattina Crocetta si è recato a Messina e ha riferito che la città, in definitiva, non avrà alcuna proroga. Il tutto in barba alle richieste dell'intero popolo della Sicilia, alle pressioni fatte in questo ultimo anno, alle mobilitazioni dei cittadini. Soltanto un mese fa avevo presentato un'interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere risposte definitive. Risposte che i messinesi meritavano e che, invece, non sono mai arrivate. L'ennesimo smacco di cui la città avrebbe volentieri fatto a meno”.
Il solo a sostenere Crocetta è Beppe Picciolo, che mostra un ingiustificato ottimismo per le capacità politiche di Crocetta e il futuro dell'Autorità Portuale di Messina. “A nome di Sicilia Futura ringrazio il presidente Crocetta e il Consiglio comunale, senza distinzioni, per aver confermato l'importanza strategica dell'autonomia finanziaria dell'Autorità portuale di Messina e Milazzo. Abbiamo appreso da parte del presidente della Regione le interlocuzioni autorevoli avuto fino ad ieri con il ministro Delrio e siamo pertanto certi che il Governo nazionale rivedrà, nella sostanza, la posizione discriminatoria inizialmente assunta nei confronti dei cittadini messinesi e mamertini, defraudati di un loro importantissimo bene rispetto alle altre realtà siciliane.
A Messina a questo punto non serve un pannicello caldo, come potrebbe essere una mini proroga, ma un impegno istituzionale preciso che salvi quanto meno l'autonomia finanziaria e gestionale della nascente Autorità portuale che dovrà investire esclusivamente nello stesso territorio che produce gli utili le somme incassate. Per quanto riguarda Sicilia Futura la battaglia per l'Autonomia economica e gestionale dei porti di Messina e Milazzo resta una priorità assoluta, che servirà da volano anche per il rilancio della nascente Città metropolitana”.