#Messina. La Giunta Accorinti licenzia Termini

Accorinti e Termini
Accorinti e Termini

Corsi e ricorsi della storia. Quando a maggio 2014 era uno degli esperti di Palazzo Zanca e gli hanno bruciato l'auto il sindaco Accorinti, senza aspettare che si facesse chiarezza sull'accaduto, ha detto subito che in realtà avevano voluto colpire lui, i suoi40annidilotte, eccetera, eccetera. Adesso che c'è un rinvio a giudizio per truffa, per il presidente dell'AMAM Leonardo Termini arriva il benservito e la richiesta immediata di rassegnare le dimissioniLa notizia arriva in tarda serata e ancora una volta l'amministrazione Accorinti disattende la legge 150 del 2000 bypassando l' stampa e inviando al nota alle redazioni direttamente dall'Ufficio di Gabinetto, glissando sull'abuso di professione e le sue conseguenze.

Nel comunicato, l si preoccupa di sottolineare che il rinvio a giudizio di Termini è relativo alla sua attività professionale e che nulla ha a che vedere con l'incarico di presidente dell'AMAM, pur augurandogli di poter “dimostrare la sua estraneità ai comportamenti addebitatigli”.

Termini è stato citato in giudizio insieme al direttore generale della banca Antonello da Messina Fabrizio Vigorita e al Giuseppe Damiani per truffa ai danni dell'amministratore protempore della società Fime, una finanziaria che nel 2011 era sull'orlo del fallimento. A indagare su di loro il PM Diego Capece Minutolo. L'inchiesta riguarda l'acquisto della società per appena mille euro, con la promessa all'amministratore della Fime di essere assunto come direttore commerciale in una controllata e di buone provvigioni su alcuni prodotti finanziari distribuiti dall'istituto di credito. Nulla però di tutto questo si è verificato. Termini e Damiani avrebbero acquisito la società a un prezzo irrisorio, mentre all'amministratore sono rimasti debiti per oltre 500 mila euro tra il mutuo da 250mila euro e quanto già dovuto alla Antonello da Messina. Termini, Vigorita e Damiani devono rispondere di truffa in concorso, la prima udienza è stata fissata al prossimo 1 dicembre.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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