#Messina. Imprenditore reggino muore in un albergo del centro

Tribunale MessinaProbabilmente un malore quello che ieri ha stroncato l'imprenditore reggino Antonino Foti, 56 anni, in un hotel del centro di Messina.

Foti è uno dei soci della catena di supermercati Decò del Gruppo Arena e da alcuni giorni si trovava a Messina per lavoro. Di recente aveva scoperto di avere dei disturbi cardiaci e secondo la famiglia a determinare la morte potrebbe esser stato un incontro d'affari non andato a buon fine.

L'uomo, che lascia la moglie e tre figli, uno dei quali di appena 17 anni, aveva dimenticato il cellulare in ufficio a , ma fino a lunedì si era ugualmente sentito con i familiari. Dopo due giorni trascorsi senza sue notizie, ieri è stato allertato il personale dell'albergo, che l'ha trovato ormai morto nella doccia.

Foti assumeva da tempo degli antidepressivi, ma la famiglia esclude il suicidio. “E' fuori discussione -commenta l'avvocato Bonni Candido, uno dei legali assunti dalla famiglia per seguire la vicenda insieme con l'avvocato Corrado Politi. Ci siamo incontrati con la moglie ieri pomeriggio e per quanto ne sappiamo nulla avvalora un'ipotesi del ”.

La Procura ha aperto un'inchiesta e il PM Pietro Vinci ha convocato un'udienza per il 17 agosto alle 9, durante la quale concederà l'autorizzazione a procedere con l'autopsia. Al momento la salma è ancora a Messina.

Aggiornamento 20.26 

Dagli avvocati Candido e Politi riceviamo e pubblichiamo: “In merito alle tante illazioni “in libertà” che circolano in queste ore, quali difensori dei familiari di Antonino Foti intendiamo precisare che i suoi congiunti non sanno nulla dei dettagli che afferiscono al ritrovamento del cadavere e non fanno alcuna ipotesi sulle cause del decesso.

Tendono comunque a escludere che possa essersi trattato di un suicidio, come qualcuno ha paventato. In ogni caso, ritengono doveroso attendere la conclusione delle indagini tecniche prima di esprimere qualsivoglia valutazione”.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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