Messina, il no alla violenza sulle donne della sezione C della media Enzo Drago: “Non chiamatelo un amore da favola!”
MESSINA. Poesie, disegni, rose di carta e persino favole con il finale modificato. Anche gli alunni della sezione C della scuola media Enzo Drago, diretta dalla preside Giusy Scolaro, hanno dato il proprio contributo alla Giornata contro la violenza sulle donne. Hanno lavorato su un PowerPoint realizzato dalla professoressa Alessandra Iurato “sul mondo disincantato delle fiabe, con le immagini delle protagoniste per la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne ideata dall'artista Saint Hoax e un'analisi degli stereotipi presenti -spiegano i ragazzi. Abbiamo creato anche dei lavori interdisciplinari ispirati all'immagine di Posto Occupato in collaborazione con la professoressa Cinzia Romeo“. Gli alunni della prima hanno analizzato alcune delle fiabe più famose, “notando come in ognuna di queste ci siano degli stereotipi alquanto diffusi, come l'atteggiamento di sottomissione delle protagoniste, la mancanza di solidarietà tra i personaggi femminili, l'importanza delle apparenze, il concetto che senza un uomo la donna non sia in grado di superare gli ostacoli e di salvarsi o che per ottenere l'amore tanto agognato debba necessariamente rinunciare alla propria libertà. Dibattuto il tema, ognuno di noi ha creato e modificato il finale di una fiaba, trasformando le protagoniste femminili in eroine capaci di ribellarsi ai soliti stereotipi a loro affibbiati. Inoltre, abbiamo realizzato in carta crepla delle rose rosse e arancioni, colori tipici dell'Orange Day, con le quali abbiamo abbellito delle sedie pitturate di rosso, per commemorare le donne vittime di violenza”.
I ragazzi della seconda hanno lavorato sui femminicidi e sugli articoli di stampa che ne hanno parlato. Con la tecnica dell'origami hanno realizzato per ciascuna vittima “delle sedioline rosse e arancioni, che poi abbiamo appeso su un pannello sulle quali è stato scritto il loro nome, nella speranza di non doverne aggiungere altre. È stato un lavoro impegnativo e molto costruttivo che ci ha permesso, con la nostra creatività e l'utilizzo del pc, di approfondire un tema delicato e purtroppo ancora molto attuale. Abbiamo compreso che dobbiamo essere vigili e attenti per prevenire queste situazioni e impegnarci ogni giorno nella difesa dei diritti delle donne e anche delle persone più deboli”.