Messina, il flop del tram rimesso a nuovo: dopo l’inaugurazione subito in officina
MESSINA. Prima l'inaugurazione in pompa magna, poi il flop. La 11T è una delle vetture del tram mandate fuori città per essere rimesse a nuovo. Un restauro solo di facciata, evidentemente, se a neanche un paio d'ore dalla presentazione di sabato scorso in pompa magna alla presenza di sindaco, vicesindaco e presidente dell'ATM, il tram è dovuto rientrare in sede perché c'erano problemi ai freni, alle porte e allo specchietto di destra.
A denunciare le anomalie di una ristrutturazione che complessivamente costerà ben 6 milioni di euro per tutti i mezzi, sono direttamente i lavoratori, sconcertati perché i problemi rilevati nel tram appena ristrutturato sono quelli di sempre. “Oltre al solito blocco dei carrelli freni –spiegano- la vettura 11T ha presentato anomalie nelle porte che si aprono solo in emergenza e nella regolazione degli specchietti retrovisori praticamente inutilizzabile.
Ancora una volta –puntualizzano- la ditta che dovrebbe sistemare le vetture e renderle funzionali al servizio, restituisce ad ATM una vettura zoppa che per rientrare in linea ha avuto bisogno dell'intervento dell'officina aziendale”. Il tram è stato riparato ed è di nuovo in servizio, ma quello che preoccupa i dipendenti dell'ATM “è l'anomalia ai carrelli frenanti, che periodicamente si presenta in tutte le vetture rimesse a nuovo, guasto che spesso è superficialmente attribuito a imperizia dei conducenti, che per questo hanno anche subito provvedimenti disciplinari”.
Il dato importante è che nel disciplinare tecnico dell'appalto per la ristrutturazione delle vetture tranviarie, per quanto riguarda i carrelli frenanti è prevista la “sostituzione di tutti i componenti e sottocomponenti indicati nelle schede” e che solo per la revisione di motori di trazione e dei carrelli la ditta incaricata incassa 3 milioni di euro dall'Azienda Trasporti. “Però –sottolineano i lavoratori- spesso le vetture tornano nelle stesse condizioni di partenza, nessuno dice nulla ed eventuali disservizi –concludono- sono sempre attribuiti alla negligenza e all'imperizia dei conducenti”. Impossibile rintracciare il presidente dell'ATM Pippo Campagna per avere chiarimenti sulla vicenda.