#Messina. I lavoratori ATM rispondono a Carreri: “Esigiamo le sue scuse”
Dopo le recenti critiche del consigliere comunale Nino Carreri (DR) ai dipendenti ATM, arriva la risposta dei lavoratori.
“Egregio Signor Carreri -scrivono in una lettera aperta- in merito alle sue dichiarazioni rilasciate in intervista a Tremedia il 28 luglio scorso, chiediamo pubblicamente le sue scuse perché ci sentiamo profondamente offesi dalla sua affermazione su autisti bus e conducenti tram, da lei definiti “soggetti che boicottano l'azienda lasciando mezzi per banalità, mettendo sulla strada i passeggeri che sono sul tram o sugli autobus di servizio per banalità…”.
Indubbiamente, il lungo periodo trascorso nei banchi del consiglio comunale le ha fatto dimenticare del tutto l'antico ruolo di lavoratore e sindacalista delle Ferrovie, quando la sicurezza di lavoratori e utenza erano una priorità assoluta.
Da lavoratori dei trasporti, ci duole non poco prendere atto che oggi, per l'ex macchinista delle ferrovie Nino Carreri, sia una banalità fermare un bus senza i requisiti di sicurezza o un tram con disfunzioni nel condizionamento, mentre appare normale che i passeggeri siano costretti a boccheggiare a bordo dei mezzi.
Avremmo preferito sentirla disquisire di bilanci e chilometri percorsi, di sprechi pubblici, di consiglieri comunali che artatamente non si distaccano dal posto di lavoro e costringono il Comune a spese di non poco conto per rimborsare mensilmente le loro aziende di provenienza, oltre ai gettoni di presenza puntualmente retribuiti che non sono spiccioli.
Nulla d'illecito, per carità, è tutto previsto dalla Legge. Esattamente com'è previsto che un lavoratore responsabile segnali le disfunzioni dei mezzi e fermi Bus e tram che mettono a rischio la sicurezza degli utenti, date le responsabilità civili e penali degli autisti in caso di incidenti per cause di cui sopra.
Avremmo preferito sentirla puntare il dito contro quella politica che ancora oggi prova a insediarsi nell'organizzazione aziendale per garantire posti al sole ai soliti noti, contro coloro che considerano l'ATM un serbatoio di voti da coltivare con favoritismi e dinamiche da nepotismo, dato il cambiamento epocale tanto decantato.
Lei non ha messo solo in discussione pubblicamente la nostra irreprensibile dedizione al lavoro, ha dimostrato anche scarsa considerazione dell'intelligenza dei messinesi, invitando, fra le righe, i lavoratori a esporre a rischio la propria incolumità e quella dei cittadini.
Dopo anni di battaglie, dopo aver lottato per l'assenza totale del diritto del salario, non ci ritenga così ottusi da volere il male dell'Azienda che garantisce il sostentamento delle nostre famiglie, ma non possiamo sentirci beffati oltreché vessati mettendo in secondo piano la sicurezza dei mezzi e conseguentemente dell'utenza.
I cittadini non sono stupidi, vedono e vivono tutti i giorni in prima persona i difetti dei mezzi e lamentano proprio a noi di sentirsi trattati da cittadini da terzo mondo. Forse a qualcuno interessa il risultato finale (la fine della corsa) indipendentemente dai rischi che si corrono, ma noi siamo tenuti a rispettare e tutelare i cittadini, le nostre famiglie e la serietà della nostra Azienda.
Non occorre avere molti numeri per sentirsi dalla parte del giusto. Siamo certi di vivere un contesto difficile e come dice il nostro sindaco, la puzza della mafia la sentiamo come lui e la viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle“. A firmare la lettera 31 dipendenti ATM.