#Messina. Fumi dalla Raffineria di Milazzo, il sindaco: “Subito centraline del Comune h24”
La Raffineria di milazzo riprende l'attività, emissione di fumi compresa, e subito si riaccendono le polemiche. Tra chi la vorrebbe chiusa subito, chi ricorda l'alta incidenza dei tumori nella zona e chi, pochi per la verità, ricorda i posti di lavoro connessi all'impianto, prende posizione anche il sindaco Giovanni Formica.
“Stamattina sono stato allertato da alcuni cittadini in merito a emissioni copiose di fumo nero proveniente da un impianto della raffineria -scrive in serata sulla propria pagina facebook, ultima frontiera della comunicazione istituzionale.
Ho ricevuto decine di foto che evidenziano un serio problema e per prima cosa ho telefonato agli uffici della raffineria per chiedere spiegazioni. Mi è stato detto che alla riattivazione dell'impianto, che durante il periodo elettorale ha subito la fermata per le manutenzioni, si è verificato un malfunzionamento.
Indipendentemente dalle motivazioni, ho subito chiamato l'arpa perché effettuasse i necessari controlli. L'evento di stamattina mi convince sempre più della necessità di dotarci di un sistema di centraline di monitoraggio, in gestione all'Ente e sempre attivo. Adesso stiamo continuando a monitorare la situazione, che non è ancora rientrata del tutto”.
Come da copione, sul sito della Raffineria solo poche righe pubblicate alle 14.46. “Sono in corso le operazioni di avviamento dell'impianto FCC -si legge. Nel corso di tali operazioni possono verificarsi dei transitori con produzione di gas in eccesso che vengono convogliati in torcia.
L'andamento della pressione nel sistema torcia (il cosiddetto Blow Down) è normalmente oscillante in funzione del carico e dell'assetto dei vari impianti, determinando il cosiddetto “sfiaccolamento”. Per portate di gas in torcia di particolare entità può rendersi visibile una fiamma fumosa, come successo questa mattina. Ovviamente ci adoperiamo affinchè (sic) queste situazioni siano contenute nel tempo il più possibile, fino ad eliminarle del tutto”.
A parte qualche cedimento ortografico e grammaticale, la sintesi è che le emissioni ci sono e che si farà il possibile per eliminarle, ma di certezze sulla fine di questo tipo di emissioni neanche a parlarne.
Ma se il sindaco Formica è cauto, il Movimento 5 Stelle di Milazzo va giù pesante. “Nel settembre dell'anno scorso ci dissero che era normale che il serbatoio bruciasse per una settimana -dichiarano i portavoce. Oggi lo stanno dicendo ancora, scusandosi per l'inconveniente.
Siamo così costretti, nuovamente, a leggere dei risicati comunicati sul sito della raffineria in cui si minimizza il tutto. Nessun dato relativo all'inquinamento e nessuna informazione su quali materiali si stanno utilizzando per far ripartire gli impianti. Dovremmo accontentarci di questo? Di quale gas parla la raffineria nel suo comunicato e cosa rilascia nell'atmosfera? E il vapore che fuoriesce dagli impianti perché è giallino e non bianco?
Su tutto questo attendiamo risposte dalla RAM e dalle istituzioni, quali l'ARPA e il Comune. Risposte che comunque serviranno a prendere provvedimenti, anche impiantistici, futuri ma non potranno certo essere consolatrici per chi subisce adesso, inerme, questi accadimenti.
Come non potranno certo essere riparatrici dell'ennesimo colpo all'immagine della Valle del Mela e della città mamertina in particolare. Quest'ultima già provata dalla situazione cittadina e dalle spiagge sporche con i turisti, anche stranieri che si indignano, riportando con enfasi le foto dell'area industriale più che delle bellezze naturali e architettoniche della nostra cittadina.
La Raffineria di Milazzo crede, probabilmente, di poter non tenere conto neanche di quest'aspetto e, continuando a puntare le live cam sulla città e non sulle ciminiere che da ore anneriscono il cielo, credono di minimizzare l'accaduto continuando a non informare. Chiediamo, dunque, trasparenza e informazione”.