#Messina. La FP Cgil: “Basta accordi sottobanco sui servizi sociali”
Basta con gli accordi sottobanco sui servizi sociali. L'intesa tra sindacati, anche se solo di facciata, è ormai un miraggio. Cisl FP e Uil FPL da una parte, FP Cgil dall'altra.
E il segretario generale della FP Cgil di Messina Clara Crocè che parla apertamente di “accordi sottobanco”, riferendosi all'incontro a porte chiuse di oggi pomeriggio tra la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile, i componenti la Commissione Bilancio presieduta dal presidente Nicola Cucinotta (PD) e da rappresentanti sindacali e lavoratori della Cisl FP.
Il tutto, con la proclamazione di uno sciopero per domani da parte della FP Cgil. Per garantire i servizi sociali del Comune di Messina fino al 31 dicembre servono un milione 600 mila euro che l'amministrazione Accorinti non riesce a mettere insieme.
Ogni tanto sembra che ci siano, ma poi arriva un'altra emergenza da tamponare ed ecco che i servizi sociali sono di nuovo scoperti.
“Ancora una volta -commenta il segretaria generale Crocè- dopo l'accordo da Prima repubblica con il famoso pranzo organizzato a Casa Serena un paio di giorni prima di Pasqua, i lavoratori della FP Cgil sono stati tenuti fuori.
In otto giorni di presidio a Palazzo Zanca la presidente Barrile, ad eccezione di un comunicato stampa, non ha mai mostrato alcuna solidarietà verso i dipendenti del terzo settore iscritti a questa sigla sindacale. Non si è mai soffermata a parlare con loro né tantomeno la FP Cgil è stata convocata in separata sede”.
Ma a Palazzo Zanca i segreti sono come le bugie: hanno le gambe corte. E così alla fine dell'incontro convocato con discrezione i lavoratori hanno accolto la Barrile e i componenti la commissione all'urlo di “vergogna, vergogna”. Poi l'avvertimento: “Se ce ne andremo a casa, un minuto dopo andrete via anche voi”.
“Il comportamento dei consiglieri comunali -chiosa la Crocé- è inaccettabile. Siamo stanchi di assistere ad accordi predeterminati che finiscono con il mettere all'angolo coloro che in tante occasioni hanno invece sacrificato il proprio monte ore per consentire di mantenere i livelli occupazionali.
Non è così che ci si comporta e domani, tra i corridoi di Palazzo Zanca, sia l'amministrazione Accorinti che coloro che siedono in aula consiliare sentiranno rimbombare la voce di questi lavoratori, stanchi di essere vittime di perversi giochi politici”.