#Messina. Fari puntati sull’IRCCS Neurolesi, l’Orsa chiama in causa Gucciardi
Troppe cose da chiarire sull'IRCCS Neurolesi di Messina e il sindacato Orsa chiama in causa il neo assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi.
Sotto la lente di ingrandimento le proroghe di alcuni contratti del settore amministrativo e i curricula del direttore generale Angelo Aliquò e del direttore sanitario Bernardo Alagna.
In una nota firmata dal segretario generale di Orsa Sicilia Mariano Massaro e dai dirigenti sindacali di settore Antonio Cambria, Francesca Fusco e Leonardo Malatacca si ricorda che il 18 giugno scorso l'IRCCS Neurolesi Bonino Pulejo di Messina ha pubblicato un bando (subito contestato dall'Orsa) per soli titoli per incarichi a tempo determinato per figure amministrative. Il primo neo è la richiesta del “possesso di almeno 24 mesi di esperienza maturata nel settore amministrativo di enti di diritto pubblico del S.S.N.”, che secondo l'Orsa non è conforme a quanto previsto dalle normative di settore.
Il 13 luglio l'IRCCS ha quindi emanato una delibera per prorogare il contratto dei lavoratori dell'area amministrativa in scadenza bypassando la convocazione di un tavolo tecnico con i sindacati, la predisposizione del fabbisogno del personale e le procedure concorsuali per il 50% dell'organico. “Tutti step -scrivono Massaro, Cambria, Fusco e Malatacca- che la Direzione Ircss non ha espletato, rendendo così l'atto illegittimo”.
A Gucciardi l'Orsa chiede il blocco immediato delle delibere, che “danneggiano i tanti disoccupati in attesa di partecipare a un concorso pubblico e bloccano la possibilità per i dipendenti già di ruolo di accedere alla progressione dei profili, l'attivazione dell'iter per la stabilizzazione di tutto il personale a tempo determinato e il rispetto dei diritti del personale strutturato”.
Da verificare anche i curricula di Aliquò e Alagna. “Sembrerebbe infatti che il primo non abbia la specializzazione in Igiene, titolo importante per chi svolge l'incarico sia di direttore sanitario che di direttore di presidio, mentre il secondo non avrebbe maturato l'esperienza dirigenziale quinquennale in strutture sanitarie del S.S.N. o di almeno 7 anni in altre strutture, come previsto dai regolamenti per le nomine dei direttori generali”.