#Messina. Faraone e il ponte sullo Stretto: i renziani non lo vogliono

Ponte sullo StrettoDopo le sconcertanti dichiarazioni del sottosegretario Davide Faraone durante la Leopolda siciliana e il suo sì al sullo Stretto, intervengono i renziani messinesi Francesco Palano Quero e Alessandro Russo dell'associazione FreeDem.

“Si è stati sollecitati da più parti a rendere nota la nostra posizione alla luce del dibattito avutosi  all'interno della kermesse palermitana SiciliaDuePunto0 dello scorso week end, non a caso dedicata ai cambiamenti  che si vorrebbero per la Sicilia del prossimo futuro, che – come lo scorso anno – ha prodotto elaborazione e programmazione politica molto importante innanzitutto per il Partito Democratico, e segnatamente sulla proposta di aprire all'ipotesi di realizzazione del ponte sullo , emersa dai tavoli tematici di discussione.

Rispetto a questa ipotesi, coerentemente con la nostra storia e con il percorso della nostra militanza, restiamo contrari. E lo restiamo non ideologicamente – poiché un'infrastruttura non solo non può, ma come ha detto lo stesso Faraone, non deve in alcun modo avere una faziosa colorazione politica – bensì per motivazioni che, da sempre, sono legate alla valutazione puramente politica sulle priorità infrastrutturali di questo territorio e complessivamente della Sicilia. Non staremo a ripetere come e quali possano essere i vari obiettivi di infrastrutturazione del messinese, tutti di una tale entità e di una tale portata che consentirebbero la riapertura di cantieri e il rilancio lavorativo nel settore dell'edilizia in maniera forse anche più capillare e diffusa: non è questa la sede.

Su questo tema si è sicuramente riaperta una discussione che, come in passato, sarà ampiamente dibattuta e che non deve vedere contrapposte fazioni ideologiche ma confronti sul merito, sui pro e sui contro, anche alla luce delle recenti valutazioni del ministro Graziano Delrio su quanto sia necessario procedere alla primaria infrastrutturazione dell'Isola prima di ipotizzare di metter mano al progetto del ponte.

Noi sosterremo con coraggio che si dovranno investire risorse certe, come peraltro meritoriamente il Governo Renzi sta già facendo, su interventi capillari e strategici in ottica di sistema e che sono molto più attesi (dal potenziamento e dal raddoppio delle ferroviarie, dalle autostrade da ultimare a quelle da realizzare, dal rilancio del sistema portuale alla creazione di piccoli aeroporti turistico-commerciali che riportino la Sicilia al centro di rotte aeree e marittime molto importanti per lo sviluppo).  Siamo dell'avviso, ad ogni modo, la strada del referendum civico, laddove l'ipotesi dovesse davvero prendere corpo, sarebbe non tanto né solo un atto dovuto, soprattutto alla luce dei nuovi strumenti normativi introdotti dal Governo Renzi in tema di consultazione delle popolazioni in caso di nuove grandi opere, quanto uno straordinario strumento di democrazia.

Restiamo convinti che le soluzioni e le moltissime proposte individuate nella tre giorni palermitana siano centrali e utili per un vero e duraturo sviluppo dell'Isola, da esse non si può prescindere. Siamo del pari convinti che occorra una scossa profonda, di netto cambiamento rispetto al passato politico di questa terra. Restiamo pertanto convinti del percorso fatto finora e continueremo lealmente lungo questa strada. Sui temi che sentiamo come prioritari, come questo, ci impegneremo sempre per difendere e far prevalere le nostre convinzioni, in maniera chiara e leale”.

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