#Messina. Emergenza acqua, Crocetta attacca Accorinti e AMAM: “Incompetente gestione delle risorse idriche”
Crocetta torna in riva allo Stretto, per la crisi dell'acqua, promette 2 milioni di euro per gli interventi e definisce medievale la gestione delle risorse idriche, mentre scattano i 180 giorni della dichiarazione dello stato di emergenza e Calogero Foti, responsabile della Protezione Civile regionale, è stato nominato commissario per la gestione.
“Responsabilità politiche per l'emergenza a Messina? L'unica cosa vera è che c'è un'incompetente gestione delle risorse idriche, perché il sistema è medievale -ha dichiarato subito dopo il vertice in Prefettura il presidente della Regione Sicilia. Il sindaco Accorinti prenda subito provvedimenti sul management dell'AMAM. Stato e Regione sono dalla parte dei cittadini, e stanno facendo adempimenti che dovevano fare altri. E' un sistema vecchio -ha aggiunto Crocetta- che non prevede bypass, ma solo un punto per la caduta dell'acqua per cui per garantire l'erogazione nelle zone alte della città l'accumulo idrico deve essere sempre al 100 per cento.
Questo è assurdo e inconcepibile. Vorrei capire perché questi tubi si rompono continuamente. Siamo in presenza di manovre errate? Questo lo vorrei capire. È impossibile che qualsiasi intervento si faccia determini la rottura in un altro punto. Non escludo l'errore umano“.
Un vero e proprio fiume in piena Crocetta, che aggiunge: “Stiamo seguendo con determinazione l'emergenza in una situazione disastrosa della distribuzione idrica dell'acqua che si basa su un sistema arcaico che crolla con la semplice rottura di una tubazione. Nessuno cerchi di scaricare su Roma e sulla Regione incompetenze letali e mancati interventi che dovevano essere fatti in passato -ha puntualizzato Crocetta. La gestione dell'acqua a Messina è affidata a una azienda municipalizzata. In ogni caso, lo Stato non lascia da soli i cittadini e sta intervenendo al posto di chi doveva fare le cose e non le ha fatte e che ha dimostrato di non esserne all'altezza”.
“A dimettersi deve essere Crocetta non noi: la Regione e la Protezione civile dovevano intervenire su una frana che ha rotto la condotta, l'AMAM non c'entra -ribatte il direttore dell'Azienda Luigi La Rosa. Noi abbiamo fatto di tutto per riparare la condotta, se crolla la montagna che possiamo fare. Non siamo potuti intervenire subito perché il sindaco di Calatabiano aveva fatto un'ordinanza e la Protezione civile ha chiuso l'area. La manutenzione del territorio non tocca a noi solo perché c'è la condotta, che è lunga 70 km? Dov'era Crocetta, dov'era l'assessore regionale al Territorio quando franava la collina? E ora sarebbe colpa nostra?”.
Nel tentativo di difendere l'indifendibile, La Rosa dimentica che per ben quattro giorni, mentre la città impazziva per la mancanza d'acqua e per la sottovalutazione dell'emergenza, AMAM e amministrazione comunale dicevano che era tutto sotto controllo, salvo poi doversi arrendere e passare il testimone alla Prefettura. In ogni caso, sembra che sulla vicenda stia indagando la magistratura catanese.
Molto dura anche la posizione della parlamentare 5 Stelle Valentina Zafarana, che attacca il Governo Renzi e la Giunta Crocetta. “Quello che è accaduto con l'emergenza acqua a Messina è una vergogna e dovrebbero dimettersi tutti -ha dichiarato. Questa emergenza non nasce oggi: è il risultato di 30-35 anni di mala politica che non è riuscita a prevenire il dissesto idrogeologico del territorio. Il governo nazionale e quello regionale non hanno completamente considerato l'emergenza. Solo oggi è stato dichiarato lo stato di calamità, ma prima nulla. L'emergenza è stata gestita male e i governi nazionale e regionale si sono occupati della vicenda solo dopo il tweet di Fiorello: dovrebbero vergognarsi”.
“La zona di Calatabiano era segnata dalla Protezione civile come area bianca nel piano di dissesto idrogeologico e quindi non a rischio -chiarisce l'assessore al Territorio Maurizio Croce. Nessun ente locale aveva mai segnalato dei rischi sulla zona in questione e quindi non credo che potessimo intervenire -afferma Croce. Abbiamo avuto come governo regionale un momento di crisi, per cui è stato difficile affrontare il problema. Il governo nazionale credo sia stato tempestivo quando la situazione è degenerata e si è capito che era grave”.
Domenica prossima l'AMAM presenterà al prefetto di Messina Stefano Trotta il piano d'intervento per la realizzazione di un altro bypass, che si aggiungerà a quello tra l'acquedotto dell'Alcantara e quello di Fiumefreddo che si è rotto stamane.
Nel piano dovrebbe essere coinvolto il Genio Militare. L'Esercito è comunque pronto a intervenire a Calatabiano nella zona dello smottamento.
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