MESSINA. Da nord a sud, dal centro ai villaggi delle periferie, da due mesi Messina agonizza facendo i conti con una gravissima crisi idrica. A dar retta alle dichiarazioni inviate dall'AMAM alla stampa, si tratterebbe di un susseguirsi di inconvenienti imprevedibili ai quali si pone sempre rimedio nel giro di pochi giorni, ma sono affermazioni che cozzano violentemente contro la realtà e oggi è arrivata la richiesta di dimissioni della presidente Loredana Bonasera dal gruppo consiliare di Fratelli d'Italia.
“Riteniamo fallace ed errata la complessiva gestione dell'azienda -scrivono il capogruppo Libero Gioveni e i consiglieri Dario Carbone e Pasquale Currò– anche con riferimento alla assente o intempestiva comunicazione dei disservizi, all'inadeguatezza delle risposte della presidente ai tanti interrogativi posti e, perché no, anche e soprattutto alle sue “menzogne politiche” su più fronti, che ci spingono oggi a chiederle di farsi da parte. Non possiamo accettare” – continuano i tre consiglieri – che la presidente Bonasera affermi sempre e comunque che tutto fili liscio, che la città non soffra di alcuna emergenza idrica e che l'acqua sia presente h24 a Messina quando, invece, in tantissime zone l'erogazione è interrotta alle 11 del mattino a fronte di un servizio idrico che negli ultimi mesi è anche aumentato in maniera esponenziale per le tasche dei messinesi”.
Ma Fratelli d'Italia attacca i vertici dell'AMAM anche in merito alla mancata erogazione del bonus idrico, al mancato rimborso dei depositi cauzionali agli aventi diritto e “ai mancati aiuti ieri ai 60.000 abitanti della Terza Municipalità per l'assenza di autobotti (come denunciato dal presidente Alessandro Cacciotto)” fino alle mancate risposte ai disagi vissuti dai residenti di Tremonti per l'acqua classificata non potabile, al mancato coinvolgimento delle istituzioni decentrate in occasione del problema del gasolio nell'acqua in via Cadorna e dintorni ” per quelle che Gioveni, Carbone e Currò definiscono “le mezze verità espresse nei spesso intempestivi comunicati aziendali diramati nelle emergenze. Insomma -concludono i tre consiglieri- non ci possono sempre soddisfare le rassicurazioni politiche sugli investimenti futuri con i fondi del pnrr in ordine al rifacimento della rete, perché è proprio il momento attuale dell'azienda che va gestito al meglio e la presidente Bonasera, spiace dirlo, giusto per rimanere in tema, finora “ha fatto acqua” da tutte le parti!”. Nonostante la richiesta, la presidente Bonasera non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla richiesta di dimissioni.
Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.