#Messina. Depuratori: lavori entro il 2015 altrimenti maxi multa di 185 milioni
Undici interventi per altrettanti depuratori finanziati con oltre 83 milioni di euro che rischiano di restare al palo. La Filca Cisl di Messina lancia l'allarme: lavori subito oppure oltre al commissariamento da parte del Governo nazionale la Sicilia corre il rischio di dover pagare all'Unione Europea una maxi multa di 185 milioni di euro.
“I lavori devono essere avviati entro la fine dell'anno -spiega Pippo Famiano, segretario provinciale della Filca Cisl- altrimenti, andranno in fumo i fondi messi a disposizione dal CIPE per la regolarizzazione degli impianti.
Già nei mesi scorsi abbiamo sollecitato i sindaci del messinese ad attivarsi per sbloccare tutte le opere finanziate dal Comitato Interministeriale la Programmazione Economica”. Per Messina e provincia, la somma esatta stanziata dal CIPE per 11 interventi è di 83.059.760 di euro che ancora non sono stati spesi.
“Lo sblocco di queste opere -aggiunge Famiano- rappresenta un'occasione importante di rilancio del settore edile, già troppo martoriato dalla crisi economica, con gravi ripercussioni occupazionali.
Non possiamo sottovalutare un grave problema del comparto: il lavoro nero mascherato con il part-time. Ben il 30% degli operai dichiarati è stato assunto con contratto part-time pur lavorando invece tutta la giornata e questo è inaccettabile”.
Undici quindi gli interventi finanziati che rischiano di andare in fumo. Il più importante è il depuratore Tono a Messina (40 milioni). Seguono quelli di Capo d'Orlando (un milione 350.000 euro), Furnari – Terme Vigliatore (un milione 420.256), Gioiosa Marea – Piraino (2 milioni 903.000), Gioiosa – San Giorgio (904.227), Milazzo (8 milioni), Patti (2 milioni 70.000), Sant'Agata Militello – Acquedolci (2 milioni 586.000), ex ASI a Giammoro (3 milioni), Giammoro (17 milioni 923.277,03) e Roccalumera-Furci Siculo- Pagliara (2 milioni 903.000).