#Messina. Caos accorpamento CCIAA: no del Megafono, mentre la Confcommercio va in Procura
Caos e paralisi per gli accorpamenti delle Camere di Commercio siciliane. A Messina la vicenda finisce in Procura, mentre Il Megafono ribadisce la posizione del presidente della Regione Rosario crocetta e chiede lo stop dell'intera operazione.
“Premesso che la legittimazione al compimento di una decisione di natura politica come l'accorpamento con altre Camere di Commercio non può essere demandata né ad un commissario ad acta né alle rappresentanze sindacali -dichiara Carmelo Picciotto, presidente di Confcommercio Messina– diffidiamo il commissario De Francesco dal porre in essere atti che contrastino con quanto stabilito da una sentenza del TAR di catania.
Domani mattina mi presenterò con altri rappresentanti delle associazioni datoriali alla Procura di Messina, accompagnato dall'avvocato Nunzio Rosso.
La magistratura dovrà accertare se attorno alla vicende della Camera di Commercio vi siano delle responsabilità o se siano state compiute delle omissioni, da quando l'assessorato alle Attività produttive ha comunicato con un apposito decreto l'insediamento del Consiglio camerale.
E' ora di fare chiarezza di fronte alla pervicacia dell'assessorato regionale retto da Linda Vancheri, che ha annullato le procedure con un nuovo decreto già viziato, che non tiene conto di una sentenza del TAR”.
L'assessore Vancheri è un'emanazione diretta del presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante, nell'occhio del ciclone dopo le pesantissime accuse di ben 5 pentiti di mafia, e non è un segreto per nessuno l'interesse dell'associazione degli industriali dell'Isola per il progetto di accorpamento degli enti camerali.
Dura presa di posizione anche da Il Megafono. Il coordinatore provinciale Massimo Finocchiaro va giù duro rispetto alla riunione convocata per domani alle 16 dal commissario ad acta De Francesco per discutere l'accorpamento con l'ente camerale di Catania.
“Anche in forza di quanto dichiarato pubblicamente dal presidente Crocetta (“la Camera di Commercio di Messina deve restare a Messina in quanto città metropolitana) riteniamo che questo accorpamento sia legittimamente impossibile -chiosa Finocchiaro.
Sono note le dichiarazioni dei presidenti dell'ARS Ardizzone, della Commissione Attività Produttive Marziano e della commissione regionale antimafia Musumeci inerenti la mancanza di documentazioni e relazioni tecniche delle Camere di Commercio di Catania, Messina e Palermo.
Riteniamo impossibile una valutazione realistica di prospettiva pure per i lavoratori che da giorni manifestano preoccupati, anche per la confusione venutasi a creare. Senza questi dati delle altre Camere, il tutto potrebbe rivelarsi un grande autogol“.
Secondo Finocchiaro, il commissario De Francesco non è in grado di garantire la veridicità dei dati economici degli altri enti camerali. Da qui l'invito a bloccare qualsiasi atto per la fusione della Camera di Commercio di Messina con quella di Catania.