#Messina. Canile Millemusi: Gioveni chiede chiarezza, dura replica della responsabile
Botta e risposta tra il consigliere comunale UDC libero gioveni e i volontari del canile Milemusi di Castanea. In una nota, l'esponente politico chiede chiarimenti sulla morte, avvenuta l'anno scorso, di 38 cani ospitati nella struttura.
“Attraverso i microchip relativi al 2015 che mi sono stati forniti dalla sezione di Messina del META (Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente) ho rilevato che nel solo anno appena trascorso sono morti ben 38 cani, ma il fatto più inquietante è che 9 di questi 38 cani avevano fatto ingresso nel canile da appena 3 mesi. Inoltre, dai certificati medici risulta che tutte queste povere bestie sono morte per arresto cardiocircolatorio.
Sono certamente note a tutti le condizioni di sovraffollamento del canile Millemusi, per il cui mantenimento Palazzo Zanca paga 3,49 euro al giorno per ogni bestia, così come sono note a tutti le difficoltà legate al servizio di randagismo in città, per altro molto diffuso. E' fuor di dubbio che i responsabili diretti del servizio, la parte politica, il dirigente del Dipartimento e anche il medico o i medici veterinari che hanno curato le bestie e ne hanno poi certificato la morte, devono fare assoluta chiarezza su quanto accaduto”.
Durissima la replica di Nina Merenda, presidente della sezione di Messina della Lega Nazionale per la difesa del Cane e responsabile del canile Millemusi. “Le notizie riportate da questo consigliere -replica- sono attinte da una persona del META che noi abbiamo già denunciato. Sono affermazioni prive di senso e prima di parlare bisognerebbe venire di persona a vedere come teniamo i cani che ci sono affidati e che sono seguiti dalla facoltà di Veterinaria di Messina e dall'ASP 5. Proprio venerdì sono venute al Millemusi due dottoresse di Veterinaria, che ci hanno fatto i complimenti per come li curiamo”.
Per quanto riguarda la morte di alcuni di loro poco dopo l'ingresso, Nina Merenda spiega che “alcuni ci sono affidati che sono già grandi, ma qui abbiamo cani che vivono fino a 16 anni. Quanto all'arresto cardiocircolatorio, mi permetto di sottolineare che nei certificati di morte c'è sempre questa indicazione, perché non si mette la patologia che l'ha determinata: tutti moriamo per arresto cardiocircolatorio! E 38 cani che muoiono in un anno su 420 che ne ospitiamo, è una cifra assolutamente plausibile. Comunque, tutta la documentazione relativa a questa vicenda e allo stato dei cani al momento della loro morte sarà portata in Tribunale, perché questa storia non finisce qui”.
Infatti, i microcip citati dal consigliere Gioveni (i cui numeri di serie fanno riferimento a un arco di tempo compreso tra il 2003 e il 2004, provando quindi che i cani morti erano tutti anziani ) sono dati riservati che il Dipartimento Sanità del Comune non avrebbe dovuto fornire al META e anche questo è un aspetto che sarà sottoposto all'attenzione della magistratura.
“Invece di parlare di cose inesistenti e di attaccare chi lavora seriamente -incalza la responsabile del Millemusi- perché non si chiedono come facciamo ad andare avanti nonostante il Comune ci abbia pagato adesso i mesi di settembre e ottobre? Tra l'altro, Palazzo Zanca ci paga per ospitare 340, ma a tutti gli altri provvediamo noi come Lega per la Difesa del Cane. Per l'affitto del canile paghiamo 75mila euro l'anno alla Ecol2000 e poi abbiamo 5 dipendenti e un veterinario, che costano oltre 110mila euro annui. Ogni mese compriamo 5mila euro di mangime ed è tutto documentato. E sia chiaro che per le cose dichiarate il consigliere Gioveni ci dovrà chiedere scusa pubblicamente”.