#Messina. ATM in panne tra interrogazioni e richieste di trasparenza

Nuovi bus ATM 23-12-2015 eDetermine e delibere fantasma dal 2014. Un commissario speciale, Domenico Manna, in carica da oltre due anni nonostante l'azienda sia stata posta in liquidazione. Un direttore generale, Giovanni Foti, assunto a chiamata diretta anche se lo statuto della partecipata prevede espressamente un bando. E anche della selezione dei nuovi autisti non c'è più traccia. E' l'Azienda Trasporti di Messina. Che a dispetto dei proclami in fatto di trasparenza lascia un po' a desiderare.

Basta navigare sul sito dell'ATM e dare un'occhiata alle determine della direzione generale e alle delibere del commissario speciale. L'ultima determina pubblicata è la 10 del 25 marzo 2014, quando il direttore generale facente funzioni era Salvatore Cuscinà. Dalla 11 in poi ci sono solo i titoli e spesso tra la firma del documento e l'inserimento nel sito dell'azienda passano settimane, se non mesi.

Stesso discorso con le determine del commissario Domenico Manna, che è stato nominato il 2 luglio 2013. Nei primi mesi gli atti che firma sono inseriti regolarmente, poi qualcuno inizia a saltare. L'ultima determina pubblicata è la 92 del 2014 ed è inerente il del direttore generale Giovanni Foti. Poi il nulla. Anche in questo caso c'è solo il titolo del documento, ma del contenuto neanche a parlarne. Che si tratti di una spesa o di un incarico, le norme sulla trasparenza delle società pubbliche non sono rispettate.

Ma i nodi da sciogliere, come di recente hanno denunciato i consiglieri comunali del Gruppo Misto Nina Lo Presti e Gino Sturniolo, riguardano soprattutto la liceità degli incarichi di Manna e Foti.

In un'interrogazione inviata al sindaco Renato Accorinti i due esponenti politici hanno chiesto se “sia legittima la nomina del commissario speciale in sostituzione del in assenza dello ambientale dichiarato dal presidente del Consiglio dei Ministri e dell'avvio della procedura di liquidazione dell'Azienda”.

Più complessa la situazione di Foti, che è un architetto. E visto che tra i requisiti richiesti dall'articolo 19 dello Statuto dell'ATM per il direttore generale c'è la “laurea in ingegneria civile o meccanica oppure in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio” è evidente che la richiesta di chiarimenti su questo punto di Lo Presti e Sturniolo sia ben posta.

E non è tutto. Perché Foti è arrivato in riva allo Stretto da Torino nel maggio 2014 su chiamata diretta. Anche in questo caso lo Statuto dell'Azienda prevede ben altro e sempre l'articolo 19 recita che deve essere “nominato a seguito di pubblico concorso, bandito dal Consiglio di Amministrazione con l'intervento di almeno quattro Commissari oltre al Presidente”. In casi eccezionali il CdA può “affidarne temporaneamente le funzioni ad altro Dirigente dell'Azienda ovvero a un Funzionario di primo livello, purché in via del tutto eccezionale e per periodi di tempo non superiori ai trenta giorni nel corso dello stesso anno solare”. Se tutto questo non è possibile, allora si può ricorrere a una figura esterna “in possesso dei necessari requisiti professionali mediante contratto a tempo determinato”.

E Foti ha avuto sì un contratto a tempo determinato, ma sono in pochi a comprendere la necessità di sospendere il bando pubblico del 18 marzo 2014 come invece hanno richiesto il sindaco Accorinti e l'assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola il 3 aprile 2014. In ogni caso, i consiglieri Lo Presti e Sturniolo hanno anche chiesto di sapere se “sia legittima la sospensione del Bando di Concorso pubblico per la figura di Direttore Generale”.

A Palazzo Zanca non ci sono segni di vita rispetto a questa richiesta di chiarimenti, che se Accorinti rispetterà le regole dovrebbe arrivare entro la fine di marzo. “Siamo fiduciosi che la risposta del sindaco arriverà ben prima della scadenza dei 30 giorni -commenta Nina Lo Presti. L'Azienda è fondamentale per la città ed è giusto fare luce sui quesiti posti”. Nel frattempo, sarebbe opportuno un chiarimento anche sulle assunzioni dei 20 autisti reclamizzate con molta enfasi, sulle quali nelle ultime settimane è sceso un silenzio che non fa presagire nulla di buono.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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