Come ogni anno da tempo immemorabile, insieme alla Vara tornano gli ambulanti abusivi e i loro indecenti accampamenti nei pressi della Fiera e a piazza duomo.
Francesco Palano Quero, presidente del IV Quartiere chiede “controlli straordinari e costanti nell'area attorno al Giardino Corallo, nei pressi della Fiera, dove sono accampati con furgoni e roulotte presumibilmente operatori abusivi e dove, soprattutto nelle ore pomeridiane e purtroppo come ogni anno in concomitanza degli eventi previsti nella cittadella fieristica e con la processione della Vara, parcheggiatori abusivi chiedono agli avventori un pagamento per la sosta delle loro auto”.
Quero si fa portavoce dell'indignazione della città, che da troppi anni deve subire situazioni indecenti senza che chi di dovere (Polizia Municipale e amministrazione comunale) intervenga in maniera decisa.
Identico sconcio nelle strade limitrofe al Duomo. “Degrado e anarchia che in questo periodo, particolarmente nelle zone segnalate, storicamente hanno il loro culmine ma che non possono essere più tollerate come avveniva precedentemente -aggiunge Quero.
Se l'Amministrazione Comunale vuole dare un vero segnale di discontinuità con il passato per non assuefarsi all'inciviltà, deve intervenire e fare sentire ai cittadini la presenza delle istituzioni. Diversamente la tolleranza del passato, che non ci piaceva, permarrebbe come inerzia amministrativa che continua a non piacere”.
Basta quindi agli interventi saltuari dei Vigili Urbani, che per quanto utili si rivelano insufficienti.
“E' necessario, soprattutto adesso e almeno fino al 15 agosto -conclude il presidente del IV Quartiere- ristabilire quel minimo di rispetto delle regole, che devono valere per tutti. L'auspicio è che lo si comprenda e chi di dovere agisca”. La città attende le risposte dell'Amministrazione Accorinti. (Foto da facebook)
Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.