Maxi Operazione dei Carabinieri, i dettagli sugli arresti eseguiti dalla Compagnia di Barcellona

Sul versante barcellonese, delle due attività di indagine, la prima è culminata nell'arresto di 28 persone, delle quali 24 a cura della Compagnia Carabinieri di barcellona Pozzo di Gotto (P.G.) e le restanti 4 a cura della Polizia Penitenziaria del Provveditorato di Palermo dell'Amministrazione Penitenziaria. In particolare, 23 persone sono state destinatarie della custodia cautelare in carcere e 5 agli arresti domiciliari, gravemente indiziate -a vario titolo- dei delitti di “associazione finalizzata al narcotraffico”, “detenzione, cessione e traffico di sostanze stupefacenti”, “associazione per delinquere finalizzata all'indebita introduzione di telefoni cellulari in istituti penitenziari”, “porto abusivo di armi” e “trasferimento fraudolento di valori”.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.) della Procura di Messina e delegate ai Carabinieri della Compagnia di Barcellona P.G., hanno visto anche il coinvolgimento del personale del Nucleo Investigativo Regionale Sicilia della Polizia Penitenziaria, per i delitti commessi all'interno del carcere di Barcellona P.G.                        Ricostruzione dell'Organizzazione Criminale

Le attività investigative hanno consentito di ricostruire le componenti soggettive e oggettive di un'organizzazione criminale, attiva a Barcellona P.G., nel narcotraffico di ingenti quantitativi di cocaina, marijuana e hashish. Gli indagati avrebbero posto in essere un'intensa attività di spaccio, in modo sistematico, attraverso un'organizzazione strutturata, con la disponibilità di armi. L'organizzazione, composta anche da soggetti legati da vincoli di parentela, distribuiva la droga a una rete di spacciatori nel territorio di Barcellona e nei paesi limitrofi, cedendola anche ad altri narcotrafficanti della provincia di Catania.

La droga, in particolare l'hashish, veniva in parte approvvigionata dalla Spagna tramite un sodale ivi dimorante, poi stoccata e occultata nelle abitazioni di altri affiliati alla consorteria. Utilizzavano un'autoconcessionaria di Barcellona P.G., fittiziamente intestata ad alcuni indagati, come base operativa del narcotraffico e per indirizzare parte dei proventi dell'attività illecita.

Introduzione Illecita di Droga e Telefoni in Carcere

Dagli accertamenti svolti dai Carabinieri e dal Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria, è emerso che il sodalizio criminale avrebbe introdotto droga nel carcere di Barcellona P.G., dove uno dei promotori, lì detenuto, dirigeva e coordinava la distribuzione delle dosi e dei telefoni cellulari, illecitamente introdotti per altri reclusi.

L'indagine ha anche portato alla scoperta di un ulteriore gruppo criminale, collegato al primo sodalizio, finalizzato all'illecita introduzione nel carcere di telefoni cellulari. Questo gruppo era composto da detenuti e da una donna che, dall'esterno dell'istituto, avrebbe introdotto i dispositivi all'interno di pacchi destinati ai detenuti.

Arresti e Sequestri

Tra i destinatari della misura cautelare in carcere figurano un agente della Polizia Penitenziaria e un infermiere dell'ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Messina, entrambi in servizio presso la Casa Circondariale. Il primo avrebbe coadiuvato uno dei capi della consorteria consegnandogli stupefacenti, successivamente distribuiti nel carcere; il secondo avrebbe introdotto droga nel carcere, ceduta poi ad alcuni reclusi.

Contestualmente all'esecuzione delle misure cautelari, i militari dell'Arma hanno sequestrato il capitale sociale e il compendio aziendale di 5 società, compresa una concessionaria di autovetture, ubicate a Barcellona P.G., Milazzo e in Spagna, nonché 7 beni immobili, autovetture, polizze assicurative e conti correnti, del valore complessivo di 4 milioni di euro.

Secondo Segmento dell'Indagine

Il secondo segmento dell'indagine ha portato all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 35 persone, delle quali 20 destinatarie della misura in carcere e 15 agli arresti domiciliari, di cui 10 già detenute. Questi individui sono gravemente indiziati di “associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, “detenzione, cessione e traffico di sostanze stupefacenti”, “estorsione”, “detenzione e porto abusivo di armi”, nonché “indebita introduzione di telefoni cellulari in istituti penitenziari”.

L'indagine ha permesso di ricostruire un'organizzazione criminale dedita al traffico di ingenti quantitativi della droga sintetica denominata “spice”, nonché di cocaina e marijuana. Il gruppo importava lo “spice” dal mercato olandese per il successivo smercio, generando un volume d'affari di circa 50.000 euro al mese. Sono emerse anche le forti pressioni esercitate dagli affiliati sui loro acquirenti per costringerli a onorare i debiti di droga.

Conclusione

Pur trattandosi di tre distinte indagini, sono emersi elementi di collegamento tra i territori coinvolti, come documentato per il traffico di “spice”, che dal gruppo di Barcellona P.G. veniva smerciato in favore di spacciatori messinesi.

Questa operazione ha rappresentato un duro colpo per il narcotraffico nella zona, dimostrando la capacità delle forze dell'ordine di operare efficacemente contro le organizzazioni criminali strutturate.