L’Orsa ad Accorinti e alla Regione: comprate voi BluFerries

Nave FS
Una nave del Gruppo FS

Utili per 3 milioni 100 mila euro nel 2012 e per 2 milioni 900 mila euro l'anno dopo. Nonostante BluFerries sia abbondantemente in attivo, l'amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Mauro Moretti vuole vendere la controllata nata da una costola di RFI per gestire il trasporto via mare di mezzi leggeri e passeggeri.

Il valore di mercato di BluFerries è di 21 milioni di euro e visto che tra i punti programmatici del programma dell'amministrazione Accorinti c'è anche la creazione di una flotta comunale (progetto al quale sta lavorando insieme al movimento reset!), secondo il sindacato Orsa la soluzione più logica è che il Comune di Messina e la Regione Sicilia mettano a punto una strategia per rilevare Bluferries e impedire che sia venduta ai privati. Ipotesi questa, che cancellerebbe totalmente la presenza di un vettore pubblico nello Stretto.

“Del resto -spiega Michele Barresi, delegato regionale di Orsa Trasporti- il progetto del Comune è di partire da una flotta di 4 navi con un investimento di 7 milioni di euro al quale la Regione dovrebbe partecipare in maniera sostanziosa. Visto che BluFerries è sul mercato proprio con lo stesso numero di imbarcazioni, la cosa più logica è che si arrivi a un accordo che consenta di lasciare la società in mano al pubblico e con le dovute e imprescindibili garanzie per i lavoratori”.

Una decisione tanto più inspiegabile quella annunciata da Moretti, soprattutto se si considera che quando questo ramo d'azienda era gestito direttamente da Rete Ferroviaria Italiana le perdite annuali si aggiravano intorno agli 8 milioni di euro l'anno. A denunciare l'ultima follia dei vertici FS è l'Orsa, che questa mattina ha ribadito in conferenza per l'ennesima volta non solo che pubblico è bello, ma che se lo si gestisce bene è anche redditizio.

A condividere le posizioni dell'Orsa il sindaco di Messina Renato Accorinti, presente all'incontro con i giornalisti. Pur non fornendo indicazioni dettagliate sulle intenzioni dell'amministrazione, Accorinti si è impegnato a mantenere quanto promesso durante la campagna elettorale rispetto ad un sistema di trasporti pubblico.

“Tra l'altro -aggiunge Barresi- se BluFerries dovesse essere venduta a dei privati, resta comunque il problema del trasporto dei pendolari da e per Villa San Giovanni, del quale la società gestisce insieme all'ex Metromare almeno il 30% del totale, pari a 2 milioni di passeggeri l'anno. I dati in nostro possesso sono chiari: quando c'era RFI si registravano il 4,1% del traffico auto e il 20% del gommato pesante. Da quando c'è BluFerries, si è passati rispettivamente al 7,2% e al 24,2%. Sono cifre delle quali non si può non tenere conto”.

La palla passa adesso a Comune e Regione Sicilia, che dovranno dimostrare con atti concreti la volontà di mantenere pubblica almeno una quota del traghettamento sullo Stretto e, possibilmente, farla produrre.

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