Lo sciopero di Orsa e Fast blocca lo Stretto fino alle 17
Più del 90% di adesione tra i marittimi in città e il 70% tra il personale dei treni in Sicilia. E' il bilancio del doppio sciopero indetto da Orsa e Fast al quale, come si nota dai numeri forniti dall'azienda, hanno aderito anche i lavoratori iscritti agli altri sindacati.
Stamane hanno scioperato 39 lavoratori su 40, percentuale leggermente inferiore nel pomeriggio. La Logudoro non si è mossa dalla rada e solo la Villa ha effettuato i collegamenti con il personale scioperante trattenuto a bordo per garantire i servizi minimi essenziali previsti dalla Legge.
“Un livello di adesione che deve far riflettere la dirigenza aziendale sull'atteggiamento snobistico assunto da qualche anno -dichiarao i segretario generali di Orsa Sicilia e Orsa Trasporti Messina Mariano Massaro e Michele Barresi. I lavoratori sono stanchi di subire la compressione dei diritti conseguente al disegno di abbandono dello Stretto di Messina che il Gruppo FS ha in programma”.
E vista la risposta compatta ottenuta oggi, Orsa e Fast promettono di alzare i toni se RFI continuerà a evitare il confronto sui problemi locali.
“A partire –spiegano Orsa e Fast- dalla violazione degli accordi che prevedono l'impiego di due navi a quattro binari con cinque equipaggi, una nave a quattro binari con un equipaggio e una nave di riserva a quattro binari con un equipaggio e dalla gestione improvvisata del personale. Ma contestiamo anche l'imposizione d'ufficio delle ferie, la violazione dell'accordo sull'orario di lavoro che prevede la media mensile di 164 ore, le discriminazioni nell'imbarco del personale utilizzato a terra, la mancata applicazione della turnazione e il blocco della progressione di carriera del personale che svolge mansioni superiori”.
I due sindacati contestano anche che il rinnovo e la convalida della certificazione necessaria per l'imbarco sia a spese dei lavoratori e chiedono chiarimenti sulla gestione di malattia e infortuni.
A livello nazionale invece, la protesta è stata organizzata per contestare la legge Fornero, che ha avuto pesanti effetti sui dipendenti del Gruppo FS. La riforma del ministro del Governo Monti “ha repentinamente aumentato la soglia pensionistica penalizzando gli addetti ai servizi essenziali come le circolazione ferroviaria -spiegano dalla segreteria nazionale Orsa Ferrovie- consegnando al Paese una popolazione di lavoratori anziani impegnati in processi lavorativi impegnati, dove la piena efficienza fisica è un fattore determinante per la sicurezza dei cittadini. C'è stata un'alta adesione alla protesta. Tranne i servizi garantiti ai cittadini la risposta dei lavoratori è stata compatta e la politica non può far finta di nulla”.