#Licata. Confiscati beni per 20 milioni a imprenditore edile

Angelo Stracuzzi_Guardia di Finanza_Licata_Agrigento__sicilians_18_5_16 Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di di Agrigento in questi giorni ha eseguito un decreto di confisca, per un ammontare di oltre 19,5 milioni di euro, nei confronti del nucleo familiare di origine del 49enne Angelo Stracuzzi di Licata.

I beni confiscati sono costituiti da cinque aziende operanti nell'ambito della produzione di calcestruzzo, quote di partecipazione in un'impresa edile e di una di ristorazione, due appartamenti e sei fabbricati rurali, tutti situati a Licata, inoltre due auto di grossa cilindrata, terreni per circa 54 ettari nella zona industriale Licata Est.

L'odierna confisca trae origine da una lunga e articolata attività di indagine patrimoniale, iniziata dal Nucleo di Polizia Tributari nel giugno del 2007 su delega della DDA di Palermo, nei confronti dello Stracuzzi e del padre Giuseppe (nel 2007 condannato in primo grado per mafia, poi assolto in appello nel 2009).

In esito agli accertamenti condotti dagli investigatori ed alle proposte formulate dalla DDA, nei mesi di aprile e novembre 2009 il Tribunale di Agrigento aveva emesso due distinti decreti di sequestro nei confronti di beni e di società direttamente o indirettamente riconducibili ad Angelo Stracuzzi e a componenti del proprio nucleo familiare.

Successivamente, con decreto del gennaio 2011, il Tribunale di Agrigento ha disposto la confisca di parte dei beni già sequestrati nel 2009.

Villetta Angelo Stracuzzi_Guardia di Finanza_Licata_Agrigento__sicilians_18_5_16A seguito di questo decreto i prevenuti avevano fatto ricorso prima presso la Corte di Appello di Palermo e poi presso la Corte di Cassazione, ma entrambi gli Organi giurisdizionali avevano rigettato i ricorsi confermando le confische, divenute irrevocabili a dicembre 2015 ed eseguite nel corrente mese.

“La definitività dell'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale conferma l'elevata pericolosità sociale di Stracuzzi, determinata dalla sua vicinanza a Cosa Nostra, e testimonia l'importanza attribuita dalla al contrasto alla criminalità organizzata sul piano economicofinanziario, che si concretizza nelle investigazioni patrimoniali volte a scovare e sequestrare le ricchezze illegalmente accumulate – si legge in una nota delle Fiamme Gialle. La lotta ai patrimoni criminali illeciti si è rivelato, infatti, uno degli strumenti più efficaci per tutelare gli imprenditori onesti e le aziende sane dai tentativi di concorrenza sleale, inquinamento e sopraffazione della mafia, costituendo, nei fatti, un vero e proprio caposaldo di legalità a tutela dell'intera società civile”.

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