Legge di Stabilità, tra gli emendamenti dei 5 Stelle il no ai consulenti esterni

Il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta (Foto Paolo Furrer)
Il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta (Foto Paolo Furrer)

Basta agli incarichi esterni alla Regione Sicilia. Tra i tanti emendamenti che il Movimento 5 stelle presenterà alla Legge di Stabilità regionale (la vecchia Finanziaria) c'è anche quello per eliminare il ricorso ai consulenti negli uffici di staff.

“In un momento in cui  si ricorre a tagli alla cieca che porteranno alla paralisi di tanti settori –spiega il parlamentare ARS Giorgio Ciaccio– quello della cultura compreso, non si capisce perché si debba ricorrere a esterni per compiti che possono portare a termine benissimo alcuni tra i tantissimi dipendenti che la Regione ha a libro paga.

Difficile che il nostro atto vada in porto –ammette Ciaccio. Dovremmo contare comunque sull'appoggio quantomeno di Cracolici e di alcuni deputati della sua area, che a giugno presentarono un emendamento analogo.

Non vorremmo, ora che l'aria in  seno alla maggioranza è cambiata e che, come affermano alcune testate giornalistiche, Cracolici e compagni hanno piazzato negli staff uomini a loro vicini, smentiscano se stessi, rinnegando quello che appena qualche mese fa per loro era un atto dovuto”.

Giorgio Ciaccio, 5 Stelle ARS

Ma per i 5 Stelle il problema non è solo la quantità di consulenze, ma anche il livello qualitativo degli esperti senza i quali l'amministrazione Crocetta ritiene di non poter governare.

“Non si spiega -afferma Ciaccio- la nomina all'Ufficio di Gabinetto di Crocetta di Sami Ben Abdelaali, ex console in Sicilia di Ben Ali, il dittatore tunisino condannato a un'infinità di anni di (3 ergastoli, ndr) per crimini connessi al suo regime.

Sami Ben Abdelaali, che era esponente del  Raggruppamento costituzionale democratico, il  partito  di Ben Alì, tra l'altro, era stato prima nell'Ufficio di Gabinetto dell'assessore Cartabelotta.

Se il nostro emendamento non passerà chiederemo che questo incarico, prossimo alla scadenza, non sia confermato.

Non possiamo tollerare che ai piani alti della Regione Sicilia finiscano persone che hanno avuto a che fare con regimi dispotici, pagati, tra l'altro, con denaro dei siciliani. Ci aspettiamo una seria pulizia in nome anche dell'etica, oltre che della legalità”.

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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