#LegaPro. Pagelle Messina-Lecce: così è dura salvarsi
Una sconfitta con il Lecce è plausibile, d'altronde è la candidata numero uno alla promozione diretta in Serie B, quindi perdere ci sta. Quello che non va bene è l'atteggiamento messo in campo. Non ci riferiamo al solo Pozzebon, certamente inadeguato e sostanzialmente inutile in questo contesto nell'ultimo mese, con un atteggiamento irritante, ma all'intera squadra che non mostra carattere, specialmente nella ripresa, sotto di due gol in casa. Poteva esserci anche la Juventus di fronte, la sostanza non cambia: bisogna sudarsela questa salvezza, e gli evidentissimi limiti tecnici di questa squadra, seppur con alcuni elementi che sulla carta possono benissimo fare questa categoria, devono essere sopperiti dall'atteggiamento, ma questo non succede. Senza carattere puoi fare ben poco, e l'impressione è che così salvarsi sarà pressoché impossibile, inutile nasconderlo. Tiriamo avanti fino a gennaio, ma poi cosa succederà? Solo il tempo potrà dircelo ovviamente, e speriamo che qualcosa a livello societario si muova, in più sensi. Lucarelli si assume tutte le responsabilità, come un buon condottiero deve fare, e per questo lo apprezziamo, così come si può essere in gran parte d'accordo sugli innumerevoli errori arbitrali che condizionano le partite del Messina, ma non può essere l'alibi.
Tra Melfi e Lecce il Messina ha subito sei gol, tirando una volta e mezzo in porta. Non si vince da sette partite, cinque punti in altrettanti match contro squadre certamente alla portata, Matera ovviamente escluso, e due sconfitte che bruciano, soprattutto quella coi lucani, tutt'altro che imbattibili. Diventa difficile giudicare singolarmente gli elementi che ieri sono scesi in campo, perché a parte il primo quarto d'ora del primo tempo, questa squadra per il resto della partita ha corso a vuoto, ha perso una marea di palloni e non si è mai resa pericolosa dalle parti di Gomis. La vediamo così, queste pagelle sono un po' diverse rispetto al solito, ma è quel che passa in convento.
Berardi, 5.5 – Subisce tre gol, nel secondo forse poteva fare qualcosina in più.
Ionut 4.5 – Rientra dopo l'infortunio, non lascia minimamente il segno.
Rea e Bruno, 6 – Cercano di rimediare in tutti i modi alla pochezza della fase difensiva, ma vedono giocatori in maglia a strisce giallorosse da tutte le parti.
De Vito, 5 – Da un suo errore parte l'azione del secondo gol. Impreciso.
Grifoni, S.V. – Esce per infortunio dopo l'1-0.
Marseglia, 5.5 – La sua partita migliore da quando è arrivato a Messina.
Mancini e Musacci, 5 – Giocano insieme per necessità più che altro. Garantiscono qualità, ma poca corsa in un centrocampo pieno di ragazzini leccesi vogliosi di mettersi in mostra. Mancini in occasione del terzo gol stende il tappeto rosso a Contessa per il cross decisivo.
Ferri, 5 – Entra al posto di Grifoni, tocca un paio di palloni e uno lo spedisce in curva, l'altro in fallo laterale.
Pozzebon, 4 – Sbaglia tutti i controlli di palla, incredibile. Involuzione pazzesca per il capocannoniere della squadra siciliana. Aria di cessione? Forse. In questo caso tanti cari saluti.
Milinkovic, 6 di incoraggiamento – Questa volta non è partito male, ma quel gol sbagliato sull'1-0 pesa come un macigno. Ok il probabile rigore, ma quando arriva il tiro? Al contrario del “gemello” in attacco quantomeno ci prova fino all'ultimo.
Madonia e Saitta, S.V.
IL MIGLIORE DEL LECCE
Caturano, 8 – Ovviamente. L'ex punisce ancora il Messina con una doppietta che riporta il Lecce in piena corsa per la promozione diretta dopo la batosta interna con il Matera.