Le Varette di Messina, una storia iniziata nel XVII secolo
Le origini di questa processione pasquale risalgono al XVII secolo, quando Messina era sotto la dominazione spagnola.
Sin dalla prima volta fu considerata la più importante manifestazione religiosa della Settimana Santa. Il termine Varette (orribile il tentativo di italianizzarlo in Barette) fa riferimento alle origini della manifestazione religiosa.
Inizialmente infatti, le sculture lignee portate a spalla erano una statua dell'Addolorata e un simulacro di bara con Cristo morto, seguiti da altre cinque bare che raffiguravao i Misteri Dolorosi e la bara della Santa Spina portata a spalla dai padri Domenicani.
Fu nel 1610 che la Confraternita dei Bianchi decise di organizzare una processione con statue che rievocavano la Passione di Cristo e la manifestazione si svolgeva nella notte del Giovedì Santo, alle “due ore di notte”, le 21 di oggi.
Il terremoto del 5 febbraio 1783 pose fine alla tradizione, che riprese solo dieci anni dopo. Nel 1801 la processione fu spostata al Venerdì Santo e negli anni successivi si arricchì di nuove Varette, come la Caduta e l'Ultima Cena.
Il terremoto del 1908 interruppe la processione per quattordici anni e distrusse alcuni gruppi statuari. Ripresa nel 1923, fu interrotta ancora una volta nel 1940 a causa della guerra.
I gruppi statuari ospitati nella chiesa del SS. Salvatore furono restaurati e la Pasqua del 1945 vide la ripresa della processione con un percorso che toccava via Porta Imperiale e via Nino Bixio.
Nel 1950, dopo essere state custodite per due anni nella chiesa di Santa Caterina Valverde, le Varette furono vennero sistemate nel Nuovo Oratorio della Pace, da dove ogni anno inizia la processione.
Alcuni anni fa la Confraternita dei Bianchi, che nel 1971 si era fusa con quella di San Basilio degli Azzurri, non riuscì più a far fronte economicamente all'organizzazione della processione.
A proseguire la tradizione ci pensarono i Battitori, gli eredi degli antichi custodi, avevano il compito di reclutare i portatori e guidare i fercoli durante la Processione.
Si costituì un Comitato che restaurò i gruppi danneggiati dall'incuria e anno dopo anno cercò di riportare la processione agli antichi canoni. Dal 1994 al Comitato Battitori subentrò nell'organizzazione della manifestazione religiosa la Confraternita del Santissimo Crocifisso.