La Stancheris cancella la musica dal futuro del Vittorio Emanuele

Al Vittorio Emanuele di Messina solo prosa e danza e la musica affidata agli studenti del Conservatorio Corelli.
Il colpo di grazia alla professionalità ultraventennale dell'orchestra dell'Ente Teatro di Messina arriva da Michela Stancheris.
Ex maestra di sci ed ex segretaria personale del presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, promossa assessore nel giro di un paio d'ore dopo l'uscita di scena di Battiato.
La Stancheris, dando prova di una sensibilità culturale ancora tutta da scoprire, ha deciso consacrare il Vittorio Emanuele alla prosa e alla danza, consegnando la lirica e la musica al Conservatorio Corelli. Che da istituto di formazione musicale diventerà (ma con quali strumenti normativi?) un soggetto che produrrà e metterà in scena concerti e opere liriche. Su quali fondi, mezzi e artisti potrà contare è ancora tutto da capire.
Sembrerebbe l'ennesima bufala cui il Governo Crocetta ci ha abituato da tempo e invece no, è messo tutto nero su bianco nella nota n° 402. I destinatari sono undici. Dall'Orchestra Sinfonica Siciliana al Teatro Massimo e al Biondo di Palermo, fino al Teatro Stabile di Catania e all'Inda di Siracusa. Tra questi, appunto, anche l'Ente Teatro di Messina. A firmarla l'assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo Michela Stancheris.
Che ha ipotizzato un Protocollo d'intesa per la circuitazione delle attività culturali in Sicilia che in attesa della riforma del settore della quale si parla da tempo gestirà questo settore di importanza fondamentale per l'Isola.

Nascondendosi dietro la solita storia della mancanza di fondi (basterebbe presentare progetti decenti a Bruxelles per averli finanziati e bene) la Stancheris prevede quattro settori: lirico-sinfonico e dramma antico, prosa e danza, musica e festival e rassegne.
Al primo faranno riferimento il Teatro Massimo di Palermo, il Bellini di Catania e l'Inda, al secondo il Teatro Stabile di Catania, il Biondo di Palermo, l'Ente Teatro di Messina e la Fondazione Pirandello, al terzo l'Orchestra Sinfonica Siciliana, il Brass Group e i Conservatori di Palermo, Messina e Trapani e al quarto Taormina Arte e l'Istituto di Alta Cultura Orestiadi.
Neanche a dirlo, del Circuito Culturale Siciliano faranno parte non solo l'assessore in carica e i rappresentanti degli enti e delle fondazioni coinvolti ma anche 4 esperti esterni, ché quelli in questi casi non mancano mai.
Al di là del progetto, che sembra partorito più da un geometra che da un assessorato allo Spettacolo, resta la follia di privare l'Ente Teatro di Messina della possibilità di produrre opere liriche e concerti. La sacrosanta necessità di limitare gli sprechi dopo gli sciali sconsiderati del passato non giustifica un passo del genere.
A meno che, ovviamente, dietro tutto questo non ci sia la strategia ben precisa di cancellare la musica dall'Ente Teatro di Messina privilegiando la prosa, come denunciato dai professori d'orchestra del Vittorio Emanuele sin dall'insediamento del presidente Maurizio Puglisi.
Che a dispetto delle sorti magnifiche e progressive promesse nel programma in base al quale il sindaco di Messina Renato Accorinti sostiene di averlo scelto tra decine di candidati, in sei mesi di presenza non è che abbia proprio brillato per spirito di iniziativa.
Ad aggravare la sua posizione le voci insistenti che vogliono il suo socio nella compagnia teatrale Nutrimenti Terrestri e nella gestione del Teatro del Mela Ninni Bruschetta quale prossimo direttore artistico della sezione prosa del Vittorio Emanuele.
Alla fine degli anni Novanta Bruschetta ha regalato alla città eccellenti stagioni teatrali, probabilmente le migliori (anche grazie alla disponibilità di fondi che invece negli ultimi anni hanno limitato fortemente le scelte di un altro ottimo direttore artistico, Maurizio Marchetti) ma proprio per l'evidente conflitto di interessi con l'attuale presidente dell'Ente Teatro non dovrebbe neanche essere preso in considerazione per quel ruolo.
In attesa di una levata di scudi da parte di Puglisi e del sindaco Accorinti contro la follia del Protocollo d'intesa ipotizzato in quella che già è definita la famigerata nota 402, si ha notizia di una riunione straordinaria convocata dall'assessore comunale alla Cultura Tonino Perna dedicata proprio al Teatro Vittorio Emanuele.
A oltre un mese dalla visita della Stancheris a Messina infatti, non c'è traccia né del contributo straordinario di 250 mila euro promesso dall'ineffabile assessore né della ratifica del nuovo Consiglio di Amministrazione dell'Ente Teatro di Messina, fermo da qualche parte tra Palazzo dei Normanni e Palazzo d'Orleans. E anche di questo la Stancheris e Crocetta dovranno rispondere alla città.