La Regione Sicilia ribadisce il no alle trivellazioni petrolifere
No alle trivellazioni nel Canale di Sicilia. Nel corso dell'audizione tenuta ieri alla IV Commissione Ambiente dell'Assemblea Regionale Siciliana sul tema delle trivellazioni petrolifere, il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta ha garantito l'appoggio del proprio esecutivo alla battaglia delle associazioni ambientaliste con un impegno immediato e deciso contro le perforazioni off-shore e per la tutela del mare del Canale di Sicilia.
Qualora la Regione fosse bloccata perché le competenze sono appannaggio dello Stato, Crocetta si è detto “disponibile a portare avanti un'azione politica per affermare la necessità di un'intesa vincolante bilaterale tra Stato e Regioni, lavorando al fianco della Commissione Ambiente, delle associazioni e dei cittadini”.
All'audizione , convocata all'Ars dal presidente della Commissione Ambiente, il deputato del Movimento Cinque stelle Giampiero Trizzino, erano presenti Crocetta, i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e l'assessore all'Ambiente Mariella Lo Bello.
Le associazioni hanno denunciato le “sviste” che hanno segnato finora i procedimenti di concessione della VIA (Valutazione di impatto ambientale) nel Canale di Sicilia. In conclusione è stato istituito un tavolo tecnico che sarà convocato almeno tre volte, presumibilmente a partire dal 2 maggio.
A partecipare, oltre all'assessore Lo Bello, le organizzazioni ambientaliste e una rappresentanza di sindaci siciliani. Dal tavolo dovranno arrivare proposte per superare l'emergenza, ma anche per rivedere la normativa del settore.
“L'obiettivo che ci poniamo è quello di creare una zona di protezione ecologica -ha spiegato Trizzino- che tuteli il nostro mare oltre la fascia delle 12 miglia marine. Le note vicende del disastro della piattaforma americana Deepwater Horizon hanno ulteriormente fugato ogni dubbio sulla pericolosità degli impianti petroliferi, non solo verso l'ambiente marino ma anche nei confronti dell'economia della regione, che in caso di incidenti verrebbe irrimediabilmente compromessa. La nostra economia non è il più petrolio. E' la pesca. E' il turismo. E' la cultura di un popolo che nel mare ha trovato le sue origini”.
“I temi ambientali -ha spiegato l'assessore Lo Bello- non fanno grande breccia sulla popolazione. Dobbiamo far sì che poco alla volta l'ambiente sia percepito come risorsa e non solo come ostacolo all'edilizia”.
Anche Greenpeace ha espresso soddisfazione per il risultato positivo dell'audizione, avendo trovato “un'ottima sponda alle nostre battaglie nella Regione e nel presidente della Commissione Ambiente”.