La Lelat raddoppia il servizio ma incombe il rischio di sfratto
Due servizi in un'unica struttura. La Lelat di Messina annuncia l'imminente integrazione in un modulo unico della comunità diurna e notturna per tossicodipendenti. Amministrazione Accorinti permettendo, s'intende.
Sulla comunità di recupero incombe la spada di Damocle del trasferimento in un'altra struttura e il sindaco Accorinti non nega l'ipotesi, trincerandosi dietro vaghe promesse.”
“Speriamo che il servizio parta da settembre -ha dichiarato la presidente della Lelat Annamaria Garufi presentando la doppia struttura in conferenza stampa. Aspettiamo solo i tempi dell'ispezione della struttura. Questo modello innovativo unisce efficacia terapeutica, duttilità e rapidità nella personalizzazione del programma, facendo fronte immediatamente alle eventuali emergenze”.
In questo modo, infatti, gli operatori possono anche decidere il passaggio degli assititi da un modulo all'altro, in base alle esigenze terapeutiche degli ospiti della comunità.
“Abbiamo chiesto agli assessori Ialacqua e Perna che il muro estero della struttura sia intonacato e abbellito da murales -ha continuato la presidente Garufi. Per questo motivo faremo un appello agli artisti cittadini e il vincitore sarà premiato dal sindaco. Il senso è che i colloqui dei bambini che vanno a trovare i genitori per i colloqui avvengano in un posto gradevole”.
Tornando al futuro della comunità terapeutica, la Lelat è ancora in attesa di sapere se la ex scuola Carlo Meo rimarrà in comodato d'uso alla onlus. “Temiamo di dover rinunciare al plesso poiché è giunta una lettera del Demanio in cui si faceva presente l'esigenza di una struttura ad uso scolastico. Siamo però sicuri che sindaco e vicesindaco non pensano in alcun modo di danneggiare la Lelat -ha spiegato la Garufi”.
E i toni si sono accesi quando si è fatto notare al sindaco la contraddizione in termini del presentare un servizio in vista di un possibile spostamento. Accorinti non ha dato alcuna smentita e non ha assicurato che la Lelat rimarrà alla Carlo Meo.
Con accenti polemici difende il proprio operato, ribadendo: “Stiamo lavorando per non spostare Lelat da lì ma non c'è certezza. La cosa che veramente dispiace è che ci massacrate sui giornali per qualsiasi cosa e poi la soluzione la troviamo comunque. Non sono furbo, non sono bravo, non faccio doppi giochi. Cosa si pretende di più”?.
Polemiche a parte, che la comunità rimanga lì o meno, il progetto di comunità diurna e notturna è comunque avviato e ha incassato l'apprezzamento dell'assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino. Spetta adesso all'amministrazione Accorinti garantirne il futuro.