La grande proletaria si è mossa: il corteo dell’Orsa attraversa Messina
I primi ad aderire in riva allo Stretto allo sciopero nazionale proclamato dal sindacato autonomo orsa sono stati i lavoratori di BluFerries, che a mezzanotte hanno incrociato le braccia.
Suo malgrado, Messina è il simbolo delle vertenze del trasporto pubblico che non funziona in Italia (e in Sicilia in particolare) e non a caso alla manifestazione cittadina hanno partecipato anche i segretari nazionali Andrea Pelle e Ilda Golfieri.
Per tutti gli altri la protesta è iniziata stamane alle 9. Se i marittimi saranno fermi fino alle 23:59, i dipendenti dell'Azienda Trasporti Messina riprenderanno il servizio alle 13, il traghettamento FS ripartirà alle 17, mentre l'industria e i servizi si asterranno per l'intera giornata lavorativa.
Il corteo si è mosso dalla Stazione Marittima poco dopo le 10, attraverserà la città e si fermerà davanti alla Prefettura.
Aggiornamento delle 11.32
Dopo avere attraversato il centro della città lungo le vie I Settembre (qui è stata fatta una sosta sotto la segreteria di Francantonio Genovese, parlamentare PD agli arresti domiciliari perché coinvoloto nello scandalo della formazione e tra i maggiori azionisti del Gruppo Caronte e Tourist “per rivendicare che lo Stretto è di tutti e non solo del potere economico o politico” ha dichiarato il segretario regionale di Orsa Sicilia Mariano Massaro) e Garibaldi fino a piazza dell'Unità d'Italia, una volta arrivati al Palazzo del Governo i manifestanti, intorno a 300, hanno chiesto di essere ricevuti.
I segretari Pelle, Golfieri e Massaro, accompagnati da una delegazione di lavoratori, hanno consegnato una lettera con le posizioni dell'Orsa rispetto al Job Acts e alla Legge di Stabilità, che il prefetto di Messina Stefano Trotta trasmetterà al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Durante l'incontro sindacato e lavoratori hanno posto l'accento sui problemi più urgenti della città, molti dei quali bombe pronte ad esplodere. A partire dall'abbandono del trasporto ferroviario regionale e a lunga percorrenza da parte del Gruppo Ferrovie dello Stato e dal traghettamento pubblico inesistente, ormai monopolio dell'armatore privato, fino al rifiuto della Ragioneria dello Stato di finanziare il traghettamento veloce tra la sponda siciliana e quella calabrese.
Vertenze scottanti anche quelle della crisi occupazionale nel settore marittimo, ferroviario e indotto (marittimi BluFerries, biglietterie e hostess, addetti alle pulizie delle navi, dipendenti di Porta Messina e attività commerciali adiacenti il porto storico, l'improprio sfruttamento delle potenzialità del cantiere Navale Palumbo e il rispetto del capitolato di concessione, le condizioni di lavoro delle guardie giurate e la ricollocazione dei lavoratori ex Ferrotel”.
Soddisfatto per l'esito della protesta a Messina il delegato regionale di Orsa Trasporti Sicilia Michele Barresi. “Il nostro sindacato non ha truppe cammellate -commenta. Oggi con noi c'erano solo lavoratori veri, che hanno pagato di tasca propria l'adesione allo sciopero.Nessuno è sttao obbligato a partecipare e chi lo ha fatto lo ha fatto perché ne era convinto”.
Subito dopo l'incontro con il prefetto Trotta, lavoratori e Orsa si trasferiranno a Palazzo Zanca per chiedere chiarimenti al sindaco Renato Accorinti sulle vertenze che riguardano l'amministrazione comunale: ordinanza anti Tir, le partecipate ATM e MassinAmbiente, lavoratori dell'Ente Teatro, dell'ATO 3 e Casa Serena, gestione diretta dei servizi sociali da parte del Comune, condizione delle scuole pubbliche e del settore sanità, vertenze abitative e morosità incolpevole.