La festa della Patrona e le contraddizioni tutte messinesi
Cadono pezzi del Duomo durante i festeggiamenti della Madonna della Lettera, Accorinti va in processione insieme al capogruppo del PD Paolo David e l'arcivescovo La Piana invita ad accogliere i migranti, dimenticando che il primo a non averlo fatto è proprio lui.
Cronache di ordinaria follia a Messina. Ma andiamo con ordine e partiamo dal crollo. Nella confusione generale, tra notizie che si rincorrono e l'impossibilità di mettersi in contatto con la Soprintendenza, sembra che si sia trattato di un crollo assistito di una delle colonnine della porta centrale della Cattedrale e che i vigili del fuoco abbiano prima delimitato l'area e poi fatto crollare la parte a rischio.
Intanto sul web girano anche le foto di parti della statua di San Paolo che si sarebbero sbriciolate e ancora una volta la città si divide tra gossip e battute semiserie.
C'è chi vede nel crollo un segno della collera divina per la diatriba che negli ultimi giorni ha distolto l'attenzione dai veri problemi (raccolta rifiuti, mobilità e servizi sociali in testa) per concentrarsi invece su un aspetto di secondaria importanza come il no della Corte dei Conti alle spese non necessarie, che ha bloccato sia il pagamento della banda per la processione del Corpus Domini sia il dono del cero alla Madonna di Montalto.
Qualcuno altro invece sottolinea la coincidenza del crollo con le parole dell'arcivescovo Calogero La Piana sui migranti. La Piana, che in occasione del primo arrivo in città a fine ottobre di extracomunitari all'appello della Prefettura ha risposto picche, sostenendo che la Curia non ha spazi da mettere a disposizione a dispetto delle centinaia (probabilmente oltre un migliaio) di posti letto sparsi negli istituti religiosi dell'intera provincia, incautamente dimentico del diniego ha invitato la città “ad accogliere i fratelli migranti e a condividere con loro quel poco che abbiamo”.
Al di là del concetto di poco di La Piana, che probabilmente non coincide con quello della maggior parte dei messinesi, resta il fatto che con le feroci polemiche che durano da mesi sul palanebiolo e sulla tendopoli allestita dalla Prefettura nel campo di baseball solo grazie alla disponibilità dell'Università visto che nessun altro ente locale aveva dato risposta alle lettera inviata dal Palazzo del Governo, l'arcivescovo un'uscita del genere avrebbe potuto evitarla.
Solo un paio di istituti di suore hanno offerto ospitalità ad alcuni minori, ma per gli over 18 ognun per sé e tendopoli per tutti.
Intanto il sindaco Accorinti, al centro delle feroci polemiche cero sì, cero no, ha partecipato alla tradizionale processione, maglietta free Tibet d'ordinanza e fascia tricolore. Accanto a lui Paolo David, capogruppo consiliare del PD e tra i suoi più determinati oppositori.
A meno di involontarie omissioni determinate dalla folla, non si è registrata la presenza né dei ferventi cattolici che compongono l'esecutivo di Palazzo Zanca né dei tanti che negli ultimi due giorni hanno gridato allo scandalo contro una decisione magari ingenua dal punto di vista politico, ma comunque obbligata dalla Corte dei Conti.
Considerazioni finali: in una città normale un crollo assistito della parte di un monumento, sempre che di questo si tratti e sempre che sia stato davvero necessario, sarebbe stato disposto in un altro momento e non con migliaia di persone presenti a piazza Duomo per la processione.
In una città normale, appunto. A Messina invece dovremo aspettare fino a domani e cercare di avere risposte dalla Soprintendenza.